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domenica 11 marzo 2018

agenti maledetti

Con la prima parte dell'intervista fiume a Sabrina Misseri (ma anche alla madre Cosima) la Leosini arzigogola, sovrastruttura delle semplici domande tecniche facendo loro intraprendere voli pindarici che sfiorano la nevrastenia, sferra dei fendenti improvvisi con quella espressione distante e paracula al contempo, e sostanzialmente conferma se stessa: stucchevole, accuratissima e pertinentissima, molto, e sottolineo molto brava; iconica. 
E a sua volta Rai Tre si conferma fuoriclasse nell'imbastire raffinatissimi programmi su fatti di cronaca noir e dintorni che non di rado rasentano, nel loro genere, la perfezione. Ed essendo questo "Storie Maledette" realizzato esclusivamente da risorse in squadra Rai, rende non solo superflue e petulanti tante delle cazzate e dei cliché che riguardo la Rai si vomitano spesso e volentieri, che a me fanno invece sospirare all'idea di cosa sarebbe la nostra televisione pubblica se fosse ancora più pubblica, con meno format ultratrash esterni che fanno il gioco (e il conto in banca) di gruppi e gruppetti, lobby e lobbyne (politica compresa) e quella vera peste bubbonica dei potentissimi "agenti dei vip" che in cambio delle prestazioni di un fuoriclasse che hanno in scuderia, ti impongono di piazzare in programmi creati quasi esclusivamente alla bisogna l'imbarazzante caravanserraglio dei morti di fama raccomandati, incapaci, famosi solo per essere famosi in quei programmi. Peccato. 
Fantastica Franca. Fantastica Federica. Fantastica Veronica. Fantastico Pino. Fantastico Ezio.  Fantastica Rai. 
Questa Rai che sa fare da se. E lo fa come pochi altri.


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