LABELS

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domenica 28 gennaio 2018

i shot the sheriff..

il poro Salvini ormai è in pieno delirio transfert. Si è messo in testa di essere.. lui
 Ogni giorno lo scemo col riportino spara una stronzata (più di una in realtà. Non ci fa mancare niente) e il giorno dopo il cowboy Salvy la ripete come un pappagallino tropicale. 
Oggi è toccato alla scemenza dei dazi. Che l'Italia ovviamente non può imporre (l'Europa può). 
 Esilarante quasi quanto questa fantastica riproduzione dei bravissimi maestri carristi orbetellani. 
 ps: a proposito, complimenti a tutti.


amnesia

Tutti noi italiani nasciamo con un peccato originale, una colpa congenita. E cioè di essere stati complici di quella immensa discarica morale dell'umanità che è stata la Shoa. Ecco cosa non dovremmo dimenticare. Tutti noi italiani. 
Compreso chi è nato stamani.


venerdì 26 gennaio 2018

caccia alle radici (sic)

un segnale orribile, uno smarchettone elettorale che batte cassa servito da un raccapricciante spiegone dell'assessore Covitto che farnetica di orbetellani che "vedono la caccia in laguna non come lo sparare agli animali" (ah no? E come cosa?) sorvolando però su chi si sarebbe invece preso il disturbo di contare e interpellare gli orbetellani che considerano la caccia un abominio fuori dai tempi, menzionando non meglio precisate "radici di Orbetello" (prego? La caccia?) tirando in ballo, immagino con un sospiro commosso, quell'orrore delle tese alle folaghe che personalmente fatico a rimuovere dai miei incubi d'infanzia, non mancando di sottolineare le passeggiatine con zaccandrella gentilmente offerte dai cacciatori per farci innamorare ancora di più dell'habitat che ospita gli animali che poi loro il giorno dopo trucidano per trastullo, come se esistesse qualche beota con l'anello al naso che abbocca alle operazioncine di make-up che i benefattori dal grilletto facile ultimamente imbastiscono infaticabilmente nel patetico tentativo di convincere qualcuno che i veri paladini dell'ambiente sono proprio loro (previo smerdamento dello stesso con piombo e cartucce). Casomai la pesca è nelle radici di questo paese, come ormai da decenni lo è il riservismo faunistico, questo si un fiore all'occhiello della nostra bella terra finchè non è stata amministrata da mezze cartucce capaci di farsi tenere per le palle dalle associazioni venatorie che i loro voti li sanno mettere all'asta con innegabile maestria, specie quando gli interlocutori sono colossi della politica del calibro di tutti gli Enrico Rossi di questo mondo (che naturalmente è il mentore di questa bella novità delle aziende faunistiche venatorie) e il suo (ex) partito sponsor che il baciaculo ai cacciatori ce l'ha nel patrimonio genetico comunista del quale evidentemente conserva solo gli aspetti degeneri, e che da qualche anno vede anche la Lega come pericoloso contester a chi se la gioca meglio con l'appecoramento ai cacciatori e i loro voti. 
Qui da noi possiamo vantare un mix dei due, oltre a un Wwf (facciamo a capirci: questo Wwf, quello locale) sul quale non mi dilungo perchè a me invece non piace sparare. Neppure sull'ambulanza. 
ps: identico motivo per cui mi astengo dal ricordare che lo schieramento politico di riferimento dell'assessore sensibile alle "radici" è quello che fa paraculamente capannello con il Movimento Animalista. Beata coerenza.

articolo qui

lunedì 22 gennaio 2018

Pierino alla riscossa

Dopo il contrordine (l'ennesimo) paracadutato (sondaggi alla mano) dagli alti piani aziendali, non bisogna più dire di essere contrari ai vaccini, né che fanno male, né che fanno venire l'autismo, né che servono solo ad arricchire le lobby (sic) farmaceutiche e tutte le altre stronzate del repertorio grillino-no vax. Ora la parola d'ordine è "non sono contrario, i miei figli sono vaccinati, ma sono contrario all'obbligatorietà". 
Ma allora, se non sei contrario e se i tuoi figli sono vaccinati, che cazzo di problema hai con l'obbligo? Di che si tratta: sindrome di Pierino
Ed è per quello che dovremmo mettere a rischio la vita dei bambini e nostra? Perché voi non aver risolto la vostra insofferenza post-puberale all'autorità?


entrino i clown

sei (e sei sempre stata) la tirapiedi del più glorioso puttaniere (e, giusto per rinfrescarci la memoria) corruttore pluri-inquisito pregiudicato del pianeta, buffona. 
Pensa un po: esistono persino famiglie non "tradizionali" che non contemplano mega-orge quotidiane stile baccanale antico-romano con troie minorenni e spacciatrici sudamericane avanzi di galera col pallino del ricatto. 
Ci credo che tifate per la famiglia tradizionale: ne avete due o tre a testa, pagliaccia.  
ps: devo essermi distratto: quand'è che ti sei sposata?


giovedì 18 gennaio 2018

ma che freddo fa

per Orbetellove, 18 gennaio.
Una cantilena sentita e risentita. Un disco rotto. Ciclicamente si ritorna a parlare di freddo nelle scuole, di ineguatezza climatica negli istituti della nostra città (e, magra consolazione, mica solo). E ogni volta è urticante. Davvero urticacnte. Ma. 
C'è un ma. E' toccato a tutti. Un brutto pedaggio. Una leva obbligatoria. Un'epidemia influenzale. Lo sciopero per i riscaldamenti spenti a scuola è toccato proprio a tutti. E ci risiamo. 
Stiamo parlando di edifici in cui si svolgono mansioni pubbliche. Ma mica sentiamo mai dire che fa freddo negli ospedali. O negli uffici municipaili. Mai. E vivaddio. Ma questa peste bubbonica del freddo nelle scuole è incurabile, un'ineluttabilità del fato, un fine pena mai. 
Ma, e qui sta il ma, se urticante lo è, e lo è sempre stato, e senza voler necessariamente risultare facilotti a tutti i costi (o populisti, per usare un termine a la page, o qualunquisti, optando invece per una soluzione più vintage), in tempi in cui veniamo asfissiati da promesse elettorali che ci limiteremo a definire fantasiose, di ogni tipo, da ogni dove, beh, proprio in questi momenti ritrovarsi faccia a faccia con il semplice fatto, ahinoi assai più realistico, dell'inospitalità dei luoghi in cui i nostri ragazzi si formano, si istruiscono, si educano, non si può veramente più sentire. Non nel 2018. 
Ci siamo seduti per puro caso, un paio di giorni prima della notizia strillata sulla plancia da questo quotidiano, accanto ad un tavolo al quale tre belle adolescenti discutevano molto animatamente di questo problema, dello sciopero, dei soliti tre stronzi che rifiutano di aderire, di stufette (non è uno scherzo: di sfufette a scuola), di sollecito di intervento a chicchessia, carabinieri compresi, e di una lettera al ministero competente con richiesta urgente di interessamento (che dovrebbe anzi essere la prima cosa da fare, auspicabilmente senza risposta a primavera inoltrata) il tutto inframezzato dal solito rifrullo convulso di messaggini vocali Whats App, non sempre dai toni conciliantissimi. Circostanza che ci ha fatto percepire una reale esasperazione, un disagio concreto e prolungato, non certo un capriccio o una scusa per marinare la scuola. 
Chi scrive non ha figli. Ma se ne avesse, a questo punto della storia sarebbe incazzato furibondo. 
 Con i sacrifici che comporta mandare i figli a scuola, saperli affidati a chi non è capace neppure di garantir loro un'adeguatezza climatica, è davvero una cosa che fa pulsare la giugulare. 
Altro che "chiù pilo pe tutti".


Helter Skelter

a sindaca di Cascina è una voragine di buco di culo che sta risucchiando il senso di dignità di questo paese. 
 E' raggiungere un livello abissale di ignoranza e miseria culturale e andarne fieri. 
Sentirla parlare di John Lennon è un'offesa al senso stesso di civiltà. Dov'è un Mark David Chapman quando ne serve uno?


martedì 16 gennaio 2018

"se ti do il pelo tu che mi dai?.."

Tenendo fede a queĺlo che dev'essere un vecchio pallino della destra cioè le troie, Salvini, nel goffo tentativo di camuffare tutto il clamore suscitato dalle miserabili cazzate sparate dal candidato leghista alla presidenza della regione Lombardia, ha trionfalmente annunciato che in caso di vittoria alle politiche del 4 marzo si occuperà di casini. Cioè, non quelli onerosissimi che la lega ha già combinato spesso e volentieri quando era forza di governo (a proposito, caccia i soldi, abbello de casa) e neppure quelli con la C maiuscola che adesso, ops, con un bel triplo carpiato sono finiti in dotazione al PD. 
Intendo proprio i casini, quelli cioè dove le troie trombano a pagamento, che non siano le numerose e transitatissime abitazioni personali di Berlusconi, dove di casini ne sono già successi pure troppi, come qualcuno potrebbe suggerire. 
 E niente paura perché visto l'esilarante livello delle promesse elettorali del ruspante Matteo (e un po di tutti, a dire il vero) ci aspettiamo presto l'annuncio che le modalità di queste case chiuse siano quelle dell'open bar. Cioè gratis. Cioè, finalmente, il fatidico "chiu' pilo pe tutti". 
 Visto che, gira e rigira, ci siamo arrivati?

giovedì 11 gennaio 2018

in and out of love..

E' sera. La giornata è finita. E ancora Di Maio non c'ha detto se oggi si esce dall'euro o si resta. 
Comincio a stare in pensiero. Starà mica poco bene?


sul cucuzzolo della montagna..

tutti a fracassare il cazzo sui compensi di Fabio Fazio, che è una megastar della televisione e come tale alla televisione (pubblica) porta grandissimi ascolti e grandissimi introiti pubblicitari, nonostante gli sbraitamenti di qualche imbecille grillino che chiuderebbe i rubinetti col favoloso risultato di regalare a Mediaset o a La7 pure quei pochi che ancora non sono scappati. 
Però sui dieci milioncini regalati al Coni del prodigioso Malagò per i diritti televisivi dei giochi invernali del 2018 che, fra il fatto che sono una rottura di coglioni di dimensioni titaniche e gli orari resi impossibili del fuso orario sud-coreano non si cagherà anima viva, nessuno proferisce verbo. 
Forse perchè Malagò è un po meno radical chic?


baciamo le (stesse) mani

"Totò Riina aveva diversi canali di comunicazione con Berlusconi e Dell'Utri".
A dirlo è il pm Di Matteo al processo sulla trattativa tra Stato e mafia, riferendosi a passaggi di conversazioni in cui il boss mafioso non poteva sapere di essere intercettato.
Tanto per ricordarci che noi stiamo ancora garbatamente ravanando in questo merdaio.

mercoledì 10 gennaio 2018

l'aria (viziata) che respiro

è verissimo. "Get free" di Lana Del Rey è oscenamente scopiazzata da "Creep" dei Radiohead. Che è a sua volta oscenamente scopiazzata dalla bellissima "The air that i breathe" degli Hollies. 
Tra tutte le catene di Sant'Antonio questa mi sembra una delle più brutte.


miliardo più miliardo meno

Mettiamo subito in chiaro che io adoro miss Winfrey. La venero. Il momento in cui, preannunciando Diana Ross ospite, racconta di cosa significò per lei ragazzina del ghetto vedere per la prima volta le Supremes in televisione ce l'ho scolpito nel cuore. Ma. C'è un ma. 
Possibile, cari amici americani, che con il popo' di università che vi ritrovate, che da tempi immemori ci dite essere tra le più prestigiose del pianeta, fortissime soprattutto nella preparazione socio-politica e umanistica dei giovani americani, possibile dicevo che con questi presupposti poi per eleggere un presidente bisogna per forza andare a raspare tra divi hollywoodiani in dismessa, rampolli investiti per discendenza dinastica, congiunti stretti di ex-presidenti, possidenti mediamente avvinazzati, guru mezzi suonati della tv trash della peggio specie, o appunto megastar miliardarie dell'entertainment? Intendo, uno normale no? Eppure mi risulta che l'ultima (e unica, in tempi recenti) volta che ne avete scelto uno normale (Barak Obama) le cose non siano andate così male visto che quell'icona di stile e carisma la avete consegnata direttamente alla storia (salvo rinsavirvi un istante dopo, eleggendo un bancarottiere mezzo scemo, ignorante e predatore sessuale, con manie compulsive di elefantiasi dell'ego, ma questa è un'altra storia). 
 Io considererei un traguardo epico l'elezione a presidente di una donna di colore. Ma così, per pura precauzione di discontinuità, visto l'andazzo, una un po meno miliardaria non ne abbiamo?