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giovedì 2 febbraio 2017

Giulia bella figheira

Giulia Innocenzi, giornalista intelligente e non priva di una qualche scaltrezza, è nota per la sua predisposizione ad erigersi a paladina di alcune cause, in genere sacrosante e che in genere ho decisamente condiviso. Ma a quanto pare a sto giro non ha resistito alla tentazione di autoproclamarsi avvocato delle cause perse a difesa di Bello Figo, appresso al quale secondo me stiamo tutti perdendo anche troppo tempo, compreso me in questo preciso istante. Ma vabbè. 
Il fatto: la Innocenzi posta una richiesta al ministro degli Interni Minniti, corredata da una sua foto che la ritrae accanto al colosso del rap (oh please) visto che quest'ultimo sta annullando concerto su concerto non perchè, come ingenuamente ci saremmo illusi, non esista anima viva dal quoziente intellettivo così miserabile da volersi sorbire una roba del genere, ma per le ripetute minacce, in genere provenienti dai soliti ambienti di estrema destra, per intenderci quelli che beati loro pare non abbiano altri cazzi di cui occuparsi se non gay e canzoncine (minacce peraltro ritenute attendibilissime) finendo letteralmente sommersa da uno tzunami di ingiurie e insulti estremamente offensivi, che definire misogini e razzisti è un grazioso eufemismo, in genere provenienti dagli ossessionati dai phroci e dalle canzoncine di cui sopra (che naturalmente non vanno per niente bene e ci mancherebbe) a seguito delle quali decide di querelare ogni singolo hater risalendone all'identità dagli account social degli stessi, pubblicando screenshot dei commenti con in bella vista proprio nome e cognome dei mittenti. 
Ora, Giulia carissima. Il signor Bello gode di tutta la libertà di espressione che vuole, questo paese gliela garantisce e io personalmente ne sono fiero. Ma se decide di fare il provocatore di mestiere, vomitando merda e intendo proprio merda, sterco, cacca, deiezioni, e questa merda fa incazzare qualcuno, allora abbia almeno la decenza di non aspettarsi la scorta, che paghiamo noi e paghiamo volentieri, ma per chi si espone per cause un fischiettino più importanti di capolavori pop del calibro di "La scopo in bocca" e "Non pago affitto". 
Se la sbrighi lui, se non le dispiace. E lei torni di corsa ad occuparsi (egregiamente e coraggiosamente) di allevamenti intensivi.


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