LABELS

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giovedì 29 dicembre 2016

Imagine there's no tv

Per pura disperazione perché in questi giorni di melassa di merda non c'è un cazzo, e più che altro per starmene un po a cuccia coi miei mici addosso, mi sono sorbito un programma con Saviano trasmesso stranamente da una rete che in genere trasmette tutt'altro (Giallo Tv) chiamato Imagine, in cui lo scrittore partendo appunto da un'immagine, parlava di cose che in qualche modo hanno marcato questo 2016. 
Sorbito per modo di dire: pur essendo una delle persone più insonni dell'Italia centro-peninsulare a un certo punto mi sono pure mezzo alloppiato: tetro, monocorde, persino un po retorico (il siparietto col ragazzotto figo che scrive la lettera al fratello down mi ha fatto desiderare di veder sbucar fuori la Cipollari a sparare la sua solita merda), prevedibile, senza un guizzo, piatto. L'uomo che ha messo in agitazione mezza malavita organizzata italiana a me m'ha fatto du palle che fatico a rialzarmi. Una roba che quell'inutile spreco di spazio e aria di Rudy Zerbi al confronto è un gigante dell'entertainement. Dopo essermi immaginato come sarebbe stata la stessa identica idea se affidata, che so, a un Lucarelli, ho dedotto che gli scrittori in tv sono come le star della tv in radio o i calciatori in pubblicità: merda allo stato puro. 
Perché invece non ci diamo una regolatina e torniamo tutti a fare quello che sappiamo fare? Specie quando lo sappiamo fare bene.


lunedì 26 dicembre 2016

l'intruso.

delle tre gigantesche perdite di questo 2016, (Prince Bowie e George Michael) l'unico gay era proprio George. Che però è stato anche l'unico a sfoggiare sempre e soltanto uno stile sobrio, compassato, elegantissimo. Mai sopra le righe, mai qualcosa di eccentrico. E soprattutto mai truccato come una starlette del Crazy Horse o arrampicato su un tacco 12, cose che invece gli atri due non si sono certo fatti mancare. Tanto per polverizzare qualche cagata di clichè alla Giovanardi.
Una perdita enorme.


venerdì 23 dicembre 2016

botti di culo

ai piagnucolosi nostalgici di una delle "tradizioni" più stronze e cafone di sempre, tra l'altro fastidiosissima, pericolosa (specie per i bambini) e spessissimo accompagnata dall'uso delle armi, quelle vere (anche qui da noi! Mica solo a Napoli), disastrosa per gli animali domestici (specie i cani) che a volte fuggendo impazziti causano incidenti, e che ogni anno costa uno scapicollo alle tasche degli italiani in termini di ricaduta sulle spese sanitarie (in cure mediche e numero di nuovi invalidi) e nello specifico qui dalle nostre parti assolutamente deleteria per quella cosuccia che, ops, rimane pur sempre il più grande motivo di appeal per il turismo che ci fa mangiare, ovvero l'habitat naturale (ma non state sempre a sdilinquirvi su quanto siano carucci i fenicotteri rosa?) l'unica cosa che ho da dire è che se negli scorsi capodanni la cosa più divertente che avete saputo inventarvi è guardare gli scoppietti, allora siete tristi cazzo come La Piccola Vedetta Lombarda. 
Fatevi una vita.


giovedì 15 dicembre 2016

bello di zia

e il fatto che siamo stati capaci pure di far diventare Bello Figo una specie di fenomeno socio-culturale su cui soffermarsi anche solo per più di tredici secondi è una cosa che fa venire a me la voglia di diventare un profugo. Possibilmente nell'angolo di mondo più lontano da qui. 
ps: a proposito: ne bello ne figo. Fai realmente schifo al cazzo, tesò..


brutti sporchi e cattivi. E italiani.

sto guardando lo sconvolgente reportage sulla periferia romana nel nuovo programma di Santoro. Siete proprio sicuri buffoni che il problema dell'Italia siano sti cazzi di quattro gatti di clandestini? Perchè tutta l'alta aristocrazia che stanno intervistando da due ore è italianissima.





mercoledì 14 dicembre 2016

fuori le palle. E non per l'albero.

Registro con piacere le recenti prese di posizione del sindaco di Capalbio Luigi Bellumori riguardo questa vera e propria follia dell'autostrada: nitide, nettissime, argomentate, senza ambiguità e rimpiattini. Fa piacere ogni tanto veder parlare di cose serie chi rappresenta le istituzioni. O anche solo parlare. 
Per quel che vale, hai la mia stima.


l'impiccato

La buona notizia è che sono un po diminuite quelle cagate di salme impiccate fuori ai balconi. Di una bruttezza veramente truce. 
E allegre come la raccolta di successi di Amedeo Minghi.


martedì 13 dicembre 2016

grazie dei cavolfior..

si va dal'horror tombale di Al Bano, Ron, Marco Masini, Michelle Zarrillo e quella rompicoglioni della Mannoia, la cantante più monocorde della storia della musica dai tempi di "Wilma dammi la clava", dall'alto dell'inconfutabile dato che tutti assieme negli ultimi anni hanno venduto meno dischi di Suor Cristina, ai nuovi colossi del pop del calibro di Chiara, Bianca Atzei, Lodovica Comello, Nesli e Alice Paba, Francesco Gabbiani, Sergio Sylvestre con la ipsilon (ma chi cazzo so?) che probabilmente ci toccheranno in uno dei prossimi capodanni qui a Orbetello, visto l'andazzo, e naturalmente mai più senza un vero big, ma che dico big, bigghissimo come Samuel dei Subsonica (prego?), le solite scongelate Paola Turci, Giusi Ferreri e strano che non c'è toccato Mariella Nava e, ciliegina sulla torta, la megastar del camorra-pop Gigi d'Alessio. 
Il pionieristico Festival di San Remo targato Carlo Conti. Altro giro, altra corsa.


vieni avanti cretino..

Questa minestra riscaldata di governo in termini di simpatia popolare, e dopo il referendum-tsunami, è un tale plateale assist al Movimento 5 Stelle che mi chiedo se gli adorati amici del PD siano veramente così scemi come sembrano oppure grillini sotto mentite spoglie, moglie di Brunetta style.


lunedì 12 dicembre 2016

punto e a capo.

il linguista Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, scrive che non usare il congiuntivo non è un dramma, che l'abitudine di sostituirlo con l'indicativo risale ai tempi di Dante, che tutte le altre lingue europee lo hanno dismesso da tempo, e che può essere agevolmente relegato ad un concetto sin troppo aristocratico della nostra lingua. Oltre, aggiungo io, in alcuni casi a togliere efficacia e forza alla frase. Sabatini sostiene invece che realmente vergognoso è l'uso scorretto della punteggiatura (vi sentite chiamati in causa? Ne avete ben donde). 
E io ti adoro, nonnè..


and the winner is..

Io me medesimo proclamo quella pronunciata da Lucia Annunziata durante un'intervista a Di Maio ("io non reggo mezz'ora di frasi fatte") frase dell'anno
Out of question.


domenica 11 dicembre 2016

domenica bestiale

Roma registra livelli di inquinamento da Pechino e la sindaca Raggi che fa? Stop domenicale alla circolazione. Wow che cambiamento, che rivoluzione culturale; minchia che risolutezza.
Acclarato da secoli che non serve a un cazzo se non a creare disagio ai cittadini, resta il fatto che sta poretta talmente non ne azzecca una che è cazzo una, che comincia persino a starmi simpatica.

bottino parade

Adoro i defile' domenicali nella mia quieta e sonnecchiante città della rinomata cacciatrice di rinoceronti Stefania Craxi fasciata in un raccapricciante blob di non so quali e quanti animali morti, che però purtroppo non smuove di un millimetro l'incresciosa circostanza che sia e resti brutta cazzo come la morte a 20 anni. 
Fosse per me i defile' li faresti di tipo dinastico ad Hamamet, teso'.


sabato 10 dicembre 2016

per giusta causa..

Non si può essere sacerdoti se si è gay o se si sostiene la cosiddetta "cultura gay". Papa Francesco. E partirono i licenziamenti di massa.


venerdì 9 dicembre 2016

and so this is christmas..

Ora che ho visto le foto di quattromilaseicentoventitre alberi di Natale posso andare a letto contento. Spero che le lucine vi mandino in corto l'impianto e vi prenda foco la casa. Così per un po avete altro da fotografare.

giochiamo al gatto e il topo, idiota?

Stavo qui accucciato ad aspettare che i gatti finissero di mangiare, e sbuca lui che con aria trionfante mi dice: però poi i topi non li mangiano! 
Ascolta, idiota: i gatti mangiavano i topi nell'Italia rurale di inizio secolo scorso quando la fame era tale che uno spezzatino di tarpone ogni tanto non lo disdegnavano nemmeno i cristiani. I gatti cacciano e uccidono topi e uccelli per un istinto che è atavico più o meno quanto quello che avete voi di cacciare tope (e aggiungerei uccelli anche in questo secondo caso ma vabbe'). 
Qui a Neghelli, specie in alcune zone, i topi sono talmente tanti e le fognature talmente di merda che se non fosse per i gatti ve li ritrovereste la notte sul cuscino accanto al muso di quei grandissimi cessi delle vostre mogli. Che se non fossero cessi, voi la mattina non avreste tanta voglia di scassare la fava a me coi gatti e i topi. 
La lezioncina di socio-zoologia può finire qui, per stamani?


lunedì 5 dicembre 2016

il rotolo che non finisce mai..

il motivo della rovinosa sconfitta di ieri? A spiegarceli salta fuori il prode Adinolfi, il nostro rotolone di merda preferito : "gli italiani hanno voluto punire Renzi per le unioni civili." 
 Ah, ecco. E allora dillo, cazzo. 
Vedi che anche stavolta non c'avevate capito na sega?


in fondo a sinistra

E ora una soluzione potrebbe mica essere far diventare di sinistra il più grande partito di sinistra italiano?

"avanti il prossimo, gli lascio il posto mio.."

La Costituzione si cambia insieme. E averlo voluto fare da solo è un atto di una stupidità politica con pochi precedenti. Una roba da principianti, direi. 
Per questo non mi incanta ne commuove il discorso del cospargimento delle ceneri di Renzi. 
La lezione che potremmo trarre da tutto questo è che l'arroganza prima o poi la paghi. E cara. A partire proprio dalla scarsa considerazione delle controparti perché se oggi valgono 10, nel tempo che impieghi a prendere un caffè valgono 100. 
L'esercizio democratico di ieri è stato forte e degno del massimo rispetto. E su questo voi sostenitori del si dovreste darvi una calmata, magari interrogandovi sul perché ormai il massimo del maitre a penser che la sinistra riesce a produrre è Piero Pelù. 
Ma se di esercizio democratico si è trattato, e se è vero che Renzi la Costituzione ha provato ad aggiustarsela da solo, allora vale anche per il fatto che quell'uomo contro tutti conta il 40%. Che è tanta roba. 
E perciò ora attendiamo con ansia che a cambiare la Costituzione siano i masanielli dell'11% o i guru che non hanno nemmeno mai avuto le palle di entrarci in parlamento. E che Dio ce la mandi buona. 
Che l'unica realtà che è così incontestabile da non dover essere sottoposta ad alcun referendum è che in Italia al peggio non c'è mai fine.


domenica 4 dicembre 2016

verde dalla gioia..

e intanto oggi in Austria il candidato di un partito ambientalista ha strapazzato bene bene quello della destra populista.  
Questo è il risultato che a me oggi piace di più.


chicchirichì..

Vedere Brunetta che riprende gallo in preda a una crisi nevrastenica di autoesaltazione non è che mi faccia proprio fremere dall'euforia.
Sempre più contento di non essermi prestato a sta schifezza.


casa dolce casa

Nel migliore  dei mondi possibili: con un'ampio (quanto più ampio) consenso parlamentare si produce una proposta di riforma della Costituzione che viene sottoposta al giudizio dei cittadini tramite referendum in un clima di confronto, pur aspro, ma ragionevolmente sereno.
In Italia: un leader politico (ancor prima che premier), in quel momento in preda ad incontenibile sindrome di onnipotenza (già abbondantemente ridimensionata, per fortuna) col suo solo partito ed un minuscolo manipolo di voltagabbana pluri-indagati o pregiudicati, sforna la sua proposta di riforma, e come potrebbe essere altrimenti visto che il principale partito d'opposizione le riforme (e qualsiasi altra cosa) vuole confezionarsele da se, senza neppure provare a intavolare un barlume di confronto con chicchessia, solo con la grande abilità di statisti selezionati con 120 like o wow ciascuno, o peggio ancora da schede taroccate, cosa che probabilmente avverrà solo su Gaia e nelle loro burrascose testoline salvo il materializzarsi della solita cagata di legge elettorale in grado di assicurare maggioranze oceaniche a chi vanta il 20% (di votanti, non di cittadini).
Ora: acclarato che la seconda parte della nostra Carta è tutt'altro che sacra e inviolabile, soprattutto a mio vedere negli aspetti che riguardano il federalismo da operetta scucito dalla lega del Trota tenendo per le palle i governi guidati da chi era in altri cazzi (o meglio, passere) affaccendato, questo non significa che questa inviolabilità debba necessariamente essere gestita da questo pattume populista in sempiterna sbavante ricerca di consensi a scapito della qualità della politica, ridotta ormai a vera e propria cloaca massima. Non significa affatto questo.
Io credo realmente che ai tre signori (sic) della politica (Berlusconi non fa più testo e non ho niente da dire a chi pensa il contrario) della nostra Costituzione non freghi uno stracazzo e che Renzi l'abbia usata (sempre in preda alla sindrome di cui sopra) per dare prova di forza in Italia e in Europa facendo ciò che agli altri non era riuscito, mentre Salvini e Grillo per dargli una sonora spallata (se quel vagabondo patologico di Salvini ha così tanto a cuore la nostra Costituzione potrebbe intanto provare a ricordare che essa ripudia il razzismo in tutte le sue forme e considera sacra l'unità del paese, e il Guru Deva de noantri rispettarne i meccanismi democratici e istituzionali).
E veramente niente più di questo che mi ha fatto decidere di non porgere il fianco e andare in culo a questo casino di referendum, standomene al calduccio coi miei gatti, un barattolo di Nutella e un bell'episodio di Law & Order, lasciando a voi il grande privilegio di sguazzare in questo letame.
E di andarne pure fieri.

erba di casa mia

Io odio i potaerba. 
Io credo che siano un disturbo assolutamente ingiustificato e che certi attrezzi dovrebbero essere messi fuori legge esattamente come può esserlo un motorino smarmittato che comunque passa in un attimo e se ne va, mentre in genere sta rottura di coglioni si protrae per ore, anche e soprattutto nel weekend e al mattino. Inquinamento acustico assolutamente deleterio, per non parlare dei merdosissimi diserbanti chimici da due soldi con cui impestate l'ambiente. Tutto questo per i vostri cazzi d'aiuolette dalle fogge mostruosamente geometriche, patetiche e piccolo-piccolo-borghesi oltre che di una bruttezza e tristezza inenarrabili. 
Mi sfugge davvero il motivo per cui un paio d' ore di musica davanti a un bar riescano a smobilitare un tale dispiegamento di forze armate che nemmeno lo sbarco in Normandia mentre a sti segaioli del giardinaggio fai-da-te sia consentito di fare tutto il casino che vogliono. 
Io vi deporterei in massa nelle raccapriccianti periferie delle città americane a preparare torte ai mirtilli e fare a gara coi vicini adiposi a chi ha le aiuolette più orrendamente geometriche e tempo da perdere in minchiate. E soprattutto a scassare il cazzo a migliaia di chilometri da qui. 
Era tanto che volevo dirlo. L'ho detto. E già che ci sono aggiungo anche un bell'andate a rivogavvelo in culo, tristi di merda.


venerdì 2 dicembre 2016

lezioncine di galateo

Mi lasciano un po perplesso i moralisti della domenica che oggi lamentano una campagna elettorale orribile che ha in molte occasioni toccato il fondo e raspato pure un po. Al confronto del referendum sulla Brexit e le presidenziali americane, la nostra è stata un esercizio di savoir faire tra gentiluomini. 
La politica da che mondo è mondo raramente si priva di un occasione per fare sfoggio del peggio di se. Ma è nelle campagne elettorali che i nostri prodi sfoggiano il loro talento di fuoriclasse di tutto lo schifezzario umano possibile e immaginabile. 
Ma non eravamo proprio noi quelli della scarpa destra con la promessa di quella sinistra a votazione avvenuta? E che campagne elettorali erano quelle, bon ton?