LABELS

ALTROVE (766) UN ALTRO GIORNO (253) QUI E ORA (106) NOTE (8)

giovedì 29 settembre 2016

tanti auguri a chi tante amanti ha..

Che delizia tutta l'ironia pungente ed il sarcasmo caustico che oggi impesta il web riguardo gli 80 anni di Burlesconi. Peccato solo che se per un ventennio suonato abbiamo fatto ridere il mondo di sicuro non è perché il festeggiato ha preso il potere con un colpo di stato. Lo avete votato è rivotato. Lui e tutto il pittoresco caravanserraglio di nani e ballerine (diciamo ballerine) con le prodezze dei quali ancora oggi stiamo deliziando il pianeta, vedi Lorenzin, Half-ano è affini. Cosa ci sia di tanto ironico a me sfugge. 
L'unica cosa che mi auguro di cuore è che, proprio in occasioni come questa, abbiate la decenza di metter mano a tutto il senso di vergogna di cui riuscite a disporre. Altro che sarcasmo.


mercoledì 28 settembre 2016

canzoni in chiave di vita. La mia.

solo qualche dato: primo album di un artista americano ad esordire  direttamente al numero uno delle charts USA (nonostante fosse un album doppio, perciò in vendita a doppio costo) dove ha sostato per 14 settimane consecutive (20 nelle classifiche r'n'b) e 80 nel complesso. I primi due singoli (I wish e Sir Duke) entrambi numero uno a loro volta, con una impressionante quantità di altre tracce reinterpretate (e campionate) da artisti ovunque nel mondo (Michael Jackson, Prince e George Michael lo hanno menzionato come loro preferito di tutti i tempi). Una delle canzoni di questo album, Isnt' she lovely, è considerata la canzone mai pubblicata su singolo di maggior successo in assoluto (Stevie si rifiutò di tagliarla per il single-edit dato che il lungo finale strumentale conteneva la registrazione dei primi vagiti di sua figlia Aisha a cui è dedicata). Nel 2005 è stato insignito della certificazione Diamante per il raggiungimento dei 10 milioni di copie vendute (solo negli USA). E proprio oggi 28 settembre, il mio disco preferito di tutti i tempi, Songs In The Key of Life di Stevie Wonder, compie 40 anni. E a me personalmente canzoni come quella contenuta in questo video fanno ancora gelare la schiena, nonostante le ascolti ormai da decenni e le conosca nota per nota, respiro per respiro.
 Auguri meraviglia.

martedì 27 settembre 2016

look who's talking

Che spasso i seguaci della Scientology de noantri che inveiscono contro i giornalisti "asserviti". 
Ci mancano le frustate nella pubblica piazza per chi scantona anche solo di una virgola dal verbo del guru ereditario e poi l'avete fatte tutte. Pagliacci.


anti-social(e)?

una volta per tutte e sperando di non tornarci più su (stavolta mi dilungo un attimo, e se non ti piace vaffanculo). Perchè comincio ad avere le palle un po piene di coloro che mi dicono che sono "sempre incazzato" e che questo è ciò che traspare dall'uso che faccio di questo specifico social. 
Spiacente di deludervi. Io sono una delle persone più allegre che conosca. Io giro in macchina ascoltando musica allegra, cantando e ahimè a volte ballando pure (al volante). Tutti i giorni, sole o pioggia, incondizionatamente. In pubblico è raro, direi molto raro, che non abbia il sorriso stampato in bocca e temo che ad essere un po incazzati e frustrati siate proprio voi che non disponete neppure di quel po di senso dell'ironia da captare che quasi niente di quello che scrivo e pubblico non sia, appunto, ironico, sarcastico, divertito. Solo che per comunicare ciò gradirei non essere costretto ad infiorettare con faccine, sorrisini, cuoricini, canini e favine. Ritenete che sia una cosa da fare, da adulti? Prego, accomodatevi. Io ritengo di no. E preferisco che siano il tono, le parole, persino la punteggiatura a far capire che aria tira anche se mi sembra di intuire che molti fatichino a interpretare. E mica mi sorprende più di tanto, dato che alcuni di questi hanno persino delle serissime difficoltà a scrivere a livelli di terza elementare (oggi ci diciamo tutto, ok fratè?) e perciò, deduco, a leggere. 
Innanzi tutto la quantità: a differenza di molti di voi scrivo e pubblico al massimo uno, due post al giorno e alcuni giorni (molti, in realtà) nemmeno quelli. Credo perciò che abbiate seri problemi di intolleranza nevrastenica se reputate questo faticoso da sopportare. Perchè i post sono hanno una data, e basta dare una controllatina per vedere che è esattamente così. 
Ma sono un blogger. E ho tutto il diritto di volerlo essere. E un blogger scrive per gli stessi motivi per cui un pittore dipinge e un fotografo fotografa: per puro piacere. Mio, personale. Non di chi legge, dato che nessuno è obbligato a farlo. Ma "blogging" è la prima parola che appare nelle note di ogni mio account. Difficile non notarla. Se non vi piaceva la prospettiva, bè, rimaneva sempre l'opzione di andare affanculo altrove perchè un altro dettaglio non esattamente trascurabile sta nel fatto che io sistematicamente non chiedo amicizie. Chi ho tra gli "amici" mi ha chiesto l'amicizia. Se questa "amicizia" si è poi rivelata urticante, ariandate affanculo. Io il "contatore" degli amici credo di non averlo mai degnato neppure di un singolo sguardo da quando ho un account Facebook. Nella realtà ho degli amici così fantastici, che quando ho avuto bisogno non hanno lesinato assolutamente nulla in termini di tempo ed energie, da considerarlo veramente e propriamente uno dei privilegi che ho ricevuto nella vita, secondo me neppure meritatissimo, o meritato per motivi che a me rimangono oscuri. Ma è così, ed è così da decenni. Evidentemente non sono questo mastino rabbioso che qualcuno vuol far credere. Va da se che le amicizie vere, reali, carne e ossa a me bastino e avanzino. Quelle social sono carine e simpatiche. Ma se a un certo punto decidono di abbandonarmi al mio destino di povera piccola fiammiferaia del micro-blogging sedotta e abbandonata, ops, vedrò di sopravvivere. Ne ho superate di peggiori, temo. 
Ma, come ho avuto occasione di scrivere giusto qualche giorno fa, io sono nato libero. E intendo li-be-ro. E se non vi dispiace, intendo schiattare libero. Io non sono tenuto a sperticarmi in elogi nei confronti di un'amministrazione, di un politico o di un governo: se lavorano bene fanno semplicemente quello che sono tenuti a fare, niente di più e niente di meno. Se invece a mio parere lavorano male allora io mi sento in dovere, e intendo dovere civico, di dissentire e soprattutto di manifestare il mio dissenso nel mio piccolo e con i mezzi che ho a disposizione. Perchè sai cosa? Io sono realmente convinto che chi non lo fa sia una pecora. E che dovrebbe mettersi un bel campanaccio al collo e din-dolon. 
Alla fine della fiera io il mio debito con il sistema in cui vivo, che innegabilmente qualcosa mi da, come a tutti, credo di ripagarlo (a differenza di molti altri): faccio volontariato, quantificabile in ore ogni singolo giorno. Per carità, niente che mi debba valere la beatificazione: cerco sempre di non dimenticare che c'è chi il volontariato lo fa nei posti più difficili e inospitali della terra, a rischio della propria vita, che ci sono medici e fior di primari che hanno mollato tutto per andare a svolgere la loro opera per Medici Senza Frontiere. Però lo faccio a sufficienza da sentirmi in pari, lo faccio abbastanza da ritenere il mio debito con la comunità in cui vivo estinto. E questo è uno dei motivi che mi la sera mi manda a letto sereno e beato come un bambino. Altro che incazzato. 
Un altro dei motivi è che io nella vita faccio quasi esclusivamente cose che mi piace fare o che perlomeno ho scelto di fare, accollandomi tutte le conseguenze di questa scelta. Ma proprio tutte. So che per molti non è così. E questo può essere il motivo delle vostre frustrazioni, della vostra insoddisfazione, della vostra rabbia. Non della mia. 
Cosa vuoi che ti dica, che mi piace tutto quello che invece voi postate? Che mi piacciono quelle favate di aforismi da discount? O le citazioni pseudo-colte che nella stragrande maggioranza i poveri nominati-invano non si sono neppure mai sognati di dire o scrivere, vedi la pora Alda Merini, al numero uno nella classifica dei più tirati per la giacchetta a cazzo di cane?. Vorrei solo dare un'occhiatina alla biblioteca personale di tutti questi fans della compianta, per vedere quanti suoi libri di poesie ci trovo. 
Vuoi che ti dica che mi piacciono le miserabilissime catene di Sant'Antonio, quelle del "copia e incolla sul tuo profilo"? No. Affatto. E anzi, penso che chi abbocca sia un luccio. O la quantità industriale di bufale sugli immigrati, sulla Boldrini, sui "buonisti", fabbricati ad arte da siti che sullo spessore culturale di grana grossa dei boccaloni (tanti) ci guadagnano e nemmeno poco? Che per paradosso sti furboni spesso non sono neppure lontanamente fascisti e razzisti come la merda che diffondono, ma semplicemente scaltri a sufficienza da approfittare dell'imbecillità dei suddetti. 
O magari i selfie con le bocchine? Che, diciamocelo una volta per tutte, io reputo una delle più palesi manifestazioni dell'imbecillità che ammorba l'umanità. No. Non mi piace niente di tutto questo. E qualche volta commento, e commento con un pizzico di senso critico. Ma se questo vi da fastidio, allora organizzate dei bei pomeriggi di ricamo, te' e pasticcini con poche persone fidate che vi assecondano e non contraddicono. Perchè i social sono un'altra fregna. Facebook, come altri network, mette a disposizione una funzione che si chiama "commenti", non "elogi e basta, prego". E se si gioca si sta alle regole. Altrimenti dedicatevi agli adorabili test su quale animale saresti e quale tra le tue amicizie è quella con cui condividi il maggior numero di peticelli sul culo. 
Sia chiaro: io credo che questo social in particolare sia una delle più portentose invenzioni dei nostri tempi. E utilissima, oltre che moderatamente divertente. Tutto sta ad usarlo con un pizzico di consapevolezza e di spirito analitico. Intendo, se condividi una citazione di Tolstoj c'è il rischio concreto di fare una figura di merda con chi Tolstoj l'ha letto davvero, che magari ti fa notare che Tolstoj quella favata non l'ha mai scritta. N'est ce pa? 
Quando ci si espone, quando ci si apre, quando ci manifestiamo, può starci che ci sia un plauso. Come pure un rinculo però. Meglio aspettarselo.
Piuttosto, temo putroppo che questo social, e l'intero web in generale, sia infestato di odiatori. Anzi, ne sono certo. E sai cosa, cari odiatori? Io ho molti più motivi per farmi odiare da voi di quanto possiate anche solo lontanamente immaginare. E questo mi fa godere come una lorda. Perchè io ringrazio non so chi ogni giorno per essere diventato un uomo aperto, tollerante, progressista, ambientalista, animalista, femminista, pacifista e un sacco di altri ista. Altro che incazzato.
 Ma, grazie al cielo, anche in perenne, aperto conflitto con i patetici razzisti, bigotti, trogloditi e fanatici religiosi da operetta di questo mondo. Che se adesso, in questo preciso istante, si scapicollano nel mio profilo a togliermi l'amicizia, fanno solo e nient'altro che la cosa giusta. 
Voi siete incazzati con l'umanità, tesorini. Non io.



venerdì 23 settembre 2016

la tv all'amatriciana

la bellissima puntata di #Gazebo appena andata in onda, con Diego Bianchi che si aggira tra le rovine di Amatrice e le frazioni adiacenti con la telecamera in mano a poche ore dalla scossa della distruzione mi ha devastato. 
Arrivando letteralmente a "rubare" una bici (è dovuto ricorrere ad un appello proprio stasera per poterla restituire) nell'ultimo tratto per giungere sui luoghi del disastro negli attimi in cui ancora non c'era praticamente nessuno se non pochi abitanti del posto intenti a scavare con le mani per cercare di capire chi c'era sotto quelle vere e proprie montagne di detriti, e facendolo in assoluto silenzio, per ore e ore, semplicemente osservando, documentando, man mano che tutto attorno si accendeva un imponente circo mediatico (internazionale), con l'arrivo del premier e dei ministri ma anche, finalmente, di un'impressionante mole di mezzi di soccorso e volontari. Credo che ore e ore di diretta tv di praticamente tutte le emittenti nazionali e internazionali non mi avevano fatto vedere, quasi respirare quella realtà com'è riuscito a fare Bianchi da solo con la sua telecamera e il suo silenzio. Quella spaventosa sensazione negli occhi della gente quando in pochi istanti tutto è cambiato per sempre, se non addirittura finito, finalmente senza l'idiota di turno che letteralmente molesta gli scampati con domande tipo "cosa si prova". Come se esistesse anima viva in grado di spiegare "cosa si prova" in circostanze come quelle. 
Perchè è evidente che quella roba non si può descrivere ma semplicemente, appunto, provare, ringraziando ognuno il proprio padreterno se si è stati così fortunati da non doverlo fare, come ho fatto io praticamente per tutta la durata della puntata del bel programma di Rai Tre andata in onda poche ore dalla ricorrenza del primo mese dalla sciagura e conclusa con il solito piccolo immenso capolavoro figurativo di quel talento mostruoso che è Makkox che ha invertito il gioco del prima e dopo facendo apparire le immagini di Amatrice distrutta nel prima e di una Amatrice bella, normale, quella di tutti i giorni, nel dopo. Con una scritta che diceva pressappoco "non ci inventiamo cazzate tipo le new-town. Il piano per Amatrice già c'è: è Amatrice".



giovedì 22 settembre 2016

buonanotte fiorellini..

vi auguro una notte di riposo. La meritate. 
Lo dico con affetto ai difensori d'ufficio della bella Virginia Raggi (esatto, quella che è piantata come un semaforo da tre mesi nel municipio di Roma a non fare praticamente un cazzo se non piazzare ex amici e collaboratori, meglio se un po imparentati col Alemanno, su poltroncione imgombranti).
 Il free-climbing, le arrampicate sono uno sport estremamente faticoso già di per se. Praticarlo sugli specchi poi dev'essere veramente una roba da temerari. Perciò rispetto. 
E appunto, buon riposo. Ne avete bisogno. Domani vi aspetta un'altra lunga giornata di spericolati trapezismi nell'impavido tentativo di difendere una delle più grosse montature (e montate) politiche degli ultimi decenni..



boia chi molla la Raggi

Il fatto che tutti i fascistoni che conosco si siano entusiasticamente iscritti al fan club di Virginia-la-seconda-più-telecomandata-dopo-Ambra-Angiolini a me dice un sacco. 
Dio ci scampi e liberi.



mercoledì 21 settembre 2016

c'è chi dice (sempre) no

i grillini hanno votato contro le norme a contrasto del bullismo alla Camera. 
 La motivazione sarebbe che un simile provvedimento lederebbe la libertà d'espressione. 
 Cioè, secondo sti scienziati-scientology dovremmo continuare ad essere liberi di "esprimere" valanghe di merda e mettere alla gogna chi cazzo ci pare soprattutto sul web e soprattutto gli ultra-minorenni, quelli che poi si suicidano, portati allo stremo dai baby-deficienti che quei bottini dei loro genitori sono troppo impegnati per anche solo provare a capire che cazzo frulla nella testine di social-cazzo dei loro pargoli scemi. O sono troppo scemi loro a loro volta per riuscire ad andare anche solo un po più in là di due sfruzzicate su Facebook. 
Ora: cosa c'azzecchi un fenomeno odioso come il bullismo, che ha modalità e caratteristiche ben precise e facilmente distinguibili, con la libertà di espressione non è dato sapere. E come questo problema dovrebbe essere affrontato, idem con patate. Ma non importa. 
Cio' che importa (e l'unica cosa che sanno fare, a quello che vedo) è dire no. Senza nessunissimo cazzo di proposta alternativa. 
Ambra Raggi docet.


sabato 17 settembre 2016

fuori, sciacalli.

Uscite da quella stanza, vecchi stronzi. Non ne avete accesso e non c'è motivo al mondo per cui cui dovreste averne. Questa è la storia privata di un amore immenso: quello di due genitori già prostrati da una malattia che ha ridotto il loro figlio a dover implorare la morte proprio negli anni in cui alla morte a malapena si riesce a pensare. Anzi. Non ad implorarla, ma solo ad anticiparla, dato che non sarebbe stata prevista nessun'altra soluzione, nessun altro esito. 
Per quanto ancora bisognerà assistere allo spettacolo ignobile di questi sciacalli che col culo ben piazzato su una vera e propria torre di Babele di ricchezza, lusso, privilegi, ostentazione e doppia morale si permettono di giudicare e inveire contro chi è già stato così orrendamente provato da una vita che col cazzo che è sempre sacra ma che sacra lo è solo se sufficientemente dignitosa e non devastata da un dolore e una sofferenza costanti, insopportabili e senza possibilità di soluzione? 
Per quanto ancora dovremo sopportare i tg di uno Stato laico e civile infarciti del parere assolutamente non richiesto di questi faraoni del nulla ancor più che della notizia stessa? 
Uscite dalla stanza privata di quel diciassettenne che ha dovuto chiedere a chi gli ha dato la vita di togliergliela, e di quei due genitori che hanno dovuto acconsentire a togliergliela dopo avergliela data. Fuori. Non vi riguarda. E a noi non riguardano le vostre vecchie, stanche, surreali filippiche sullo spessore morale di gente che proprio in quanto a spessore morale potrebbe seppellirvi sotto una cattedrale di merda.


happy hunting ground..

una donna di peso

Ho scoperto solo per caso che Assunta Legnante, la campionessa di getto del peso non vedente che qualche giorno fa ha regalato un oro alla nostra compagine paraolimpica, non è cieca dalla nascita ma lo è diventata nell'arco di un anno dopo che le è stato diagnosticato un glaucoma piuttosto aggressivo (poi rivelatosi molto aggressivo), cioè più o meno la stessa cosa che è stata diagnosticata a me qualche mese fa, e per cui sono già stato sottoposto a un intervento chirurgico urgente. 
Io però tutto sommato sto bene e i medici che mi hanno in cura confermano un effettivo rallentamento dei danni che il glaucoma inevitabilmente causa senza possibilità di soluzioni definitive. 
A parte l'aver iniziato la giornata con un brivido, pensavo che a volte consideriamo troppo frettolosamente e con superficialità la forza d'animo di certe persone. Io davvero non credo che mi sarei messo a testa bassa a cercare di diventare campione di qualsiasi cosa. So di essere una persona tutt'altro che debole caratterialmente. Ma credo proprio che se il mio glaucoma avesse avuto conseguenze gravissime in tempi così rapidi, penso proprio che la mia reazione sarebbe stata un altra. 
Perciò rispetto.


giovedì 15 settembre 2016

codice che più nero non si può

è mezzanotte e mezzo e, agevolato dalla mia secolare insonnia, sto aspettando che, tra un un rantolo di Mannoni e l'altro, Rai 3 si decida a mandare in onda Code Black, la fantastica serie di Seitzman ambientata in un pronto soccorso di Los Angeles, che per motivi oscuri viene trasmessa proprio in questo favolosissimo orario afterhour.
Probabilmente per poter trasmettere in prime time cagate invereconde tipo "Agente 007 Vendetta Privata" che non si è inculato anima viva al mondo ma che per la rete diretta dalla seconda più simpatica dopo Yoko Ono (Daria Bignardi) evidentemente ha meritato di essere trasmesso, in barba a qualsiasi pur remoto senso del ridicolo, in prima serata proprio stasera.
Yup.

sabato 10 settembre 2016

di qua e di la..

tipico dei weekend settembrini, oggi Orbetello ha visto celebrati alcuni matrimoni, uno dopo l'altro, con almeno un paio di piazze allegramente invase da gente in assetto da grande occasione, nel look e nello spirito. Molto bello. 
E oggi Orbetello ha visto celebrata anche la prima unione civile same-sex. Che per i miei gusti è un po troppo tirata per la giacchetta. Di qua e di la. 
 Vediamo di fare un po di chiarezza: innanzi tutto che queste unioni vengano celebrate è semplicemente quello che prevede la legge, senza stare tanto a disquisire su deliranti obiezioni di coscienza che riguardano pochi imbecilli che evidentemente hanno qualche problemuccio coi loro sussulti ideologici che non riguardano in alcun modo la popolazione. Quello che è accaduto è che anche questo paese si è finalmente svegliato di soprassalto da una secolare amnesia che lo aveva portato a dimenticare quella che invece è un'elementarissima regolina costituzionale: cioè, che per la legge di questo Stato abbiamo tutti gli stessi doveri. E gli stessi diritti. E se a dirlo è la Costituzione Italiana, allora va da se che tutto ciò è accaduto con sessantanove anni di ritardo rispetto alle leggi di questo Stato, e in ritardo ancora più vergognoso rispetto a praticamente tutto il resto del mondo civile. 
Perciò si tratta da stabilire se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. A coloro (tutti: di qua e di la) che oggi si attribuiscono tutta la gloria di una grande conquista civile vorrei ricordare che guardando le cose da una prospettiva lievemente diversa ma non esattamente surreale, ci sarebbe da attribuir loro proprio quel vergognoso ritardo. A tutti: di qua e di la. In questo bel weekend di settembre perciò quello che c'è da fare è felicitarsi con gli sposi. E possibilmente abbassare un po il tono della fanfara. 
ps: è merito di "tutti" anche sta burletta che non si possano chiamare matrimoni. N'est ce pas?..


venerdì 9 settembre 2016

test(adicazzo)

Ciccio Salciccio ha sparato l'ennesimo fischione nucleare per prepararsi alla grande guerra che alberga drammaticamente solo nella sua testolina aerodinamica. 
Da uno a dieci, quanto ti fa rodere il culo sapere con matematica certezza che nella vita non riuscirai mai a mettere le mani su quella bella faccettina rotondetta da beota?


Silenzio. Parla Virginia.

Cioè, correggimi se sbaglio. La tesi sarebbe che siccome "gli altri" hanno combinato casini a iosa, ora dovremmo starcene tutti qui ad assistere in religioso silenzio alla raggelante sequela di scempiaggini perpetrate in tempi record da quella combriccola di principianti capitanato dalla prode Vanesia Raggi. 
Ovvero, mi sembra di capire, quello che i romani hanno affidato ai grillini sarebbe nient'altro che un mandato per continuare a campare di rendita sui casini altrui, così, ad oltranza, senza che nessuno debba proferire verbo. Mh, mi sa che non funziona proprio così. 
Visto che i moralisti di sta ceppica di minchia non hanno mai perso una singola occasione per gettare (legittimamente) badilate di letame sulle misfatte altrui, pure quelle che al confronto di sto spettacolo inglorioso di inadeguatezza a governare condito di balle, gaffe, amnesie improvvise, svarioni grammaticali e chi più ne ha più ne metta erano marachelle, ci sta che adesso tocchi ad "altrui" a farsi due belle risate (purtroppo sulla pelle dei romani): è la democrazia, bellezza. 
Certo: è pacifico che governare Roma sia un gran
casino. Ma cosa pensava di dover amministrare, Miss Simpatia 2016, un condominio della Balduina?


mercoledì 7 settembre 2016

storie di ordinaria applicazione della legge di Stato

in barba alla Costituzione che ci vorrebbe tutti portatori degli stessi diritti e degli stessi doveri, la giunta comunale a maggioranza leghista di Finale Emilia emana queste deliziose direttive in base alle quali le unioni civili debbano essere celebrate in stanza non aperta al pubblico, senza fascia tricolore e senza scambio di fedi. I coniugi possono non essere portati al guinzaglio a patto che non si presentino pezomati come sambeiras del Carnevale di Rio al suono di "La notte vola".
Il sindaco si difende parlando di "indicazioni di massima" (io direi di minima) e vogliamo credergli, deducendo che perciò le prossime le ossequierà lui stesso, con fascia tricolore, scambio di fedi e in un luogo aperto agli amici e ai parenti e a chiunque cazzo abbia voglia di assistere ad un cerimoniale che è pubblico per legge dello Stato. Vedremo. 
Prima di abbaiare contro sti poveracci di Lega e medievali dintorni, bene però ricordare che il comune di Piacenza, a guida PD, non ha concesso l'uso dei locali del Municipio bensì quelli romanticissimi dell'ufficio dell'anagrafe. Giusto perchè gli scantinati erano un po ingombri degli scatoloni della carta da stampante, sennò toccavano quelli. Probabilmente. 
Sin qui la politica. Poi per fortuna c'è l'Italia vera, cioè quella che a Spinea (Veneto) ha visto l'intera popolazione salutare l'unione di Gino e Lorenzo che si amano dal 1975 e che sono stati uniti da un assessore con fascia tricolore, che dopo lo scambio delle fedi ha detto "questo è un momento di libertà, di uguaglianza e amore".
Punto.


chi fa da se fa per tre(ntamila)

mi fanno sorridere i tanti post e articoli, che oggi vedo un po ovunque, sul fatto che se ti fai un rampicone in pubblico non commetti più un reato penale (perciò niente carcere, ammesso che anima viva sia mai finita in carcere per un segone ai giardinetti, dato che da ste parti in galera non ci vai nemmeno se trucidi tua nonna in carrozzella per puro sollazzo) ma sei solo passibile di una sanzione pecunaria.
 Peccato solo che la sanzioncina sia di un massimo di 30.000 euro e che per quella stessa cifra il pippone en plein air puoi agevolmente fartelo fare da un contingente trans-nazionale di baldraccone d'alto bordo dirette da Riccardo Muti con la supervisione della Casaleggio & Associati.
Caro il mio sporcaccione onanista compulsivo da picnic: ora prova a dire che non t'importa una sega..

venerdì 2 settembre 2016

tutti zitti parla Raggi

"complotto, complotto..". Questo allegro motivetto è intonato ormai con cadenza quotidiana dai diligenti supporters pentastellati che nemmeno il Coro dell'Antoniano. E perciò quello che dovremmo dedurre è che quando a stare all'opposizione a sfracassare la minchia su qualsiasi cosa possibile e immaginabile chiunque al mondo abbia detto ho fatto tocca a loro (e fin'ora gli è "toccato" fare praticamente solo questo) tutto benone. Quando invece sono gli altri a storcere il naso davanti agli arrosti di quella nullità cosmica della Raggi, allora è complotto. Allora ditelo. 
Guarda caso però, pare che nessuno trami complotti contro il neo-sindaco di Torino Chiara Appendino, brava persona che parla poco, che ci risparmia i proclami, ma pedala a testa bassa. 
Mi chiedo perchè.


Garzetta Reietta

leggendo della lieta notizia dell'imminente dissabbiamento dei cuccioli di Caretta Caretta sul litorale capalbiese, evento monitoratissimo e iper-telematizzato che si svolge sotto l'amorevole sguardo di una vera e propria Task Force di corpi dello Stato, enti e associazioni, quelle blasonatissime ca va sans dire, ho avuto da trasecolare.
Molte delle associazioni e degli enti facenti parte di questa task force (rigorosamente a favor di telecamera) sono le stesse (WWF in testa) che però devono avere un parere stranamente diverso sui cuccioli di Egretta Garzetta e su quella orribile prevedibile e prevenibile strage con modalità da film splatter-gore perpetratasi per mesi nel nostro parco ex-Idroscalo nell'indifferenza non di tutti, di tuttissimi, nonostante poderosi appelli e un paio di giornalate. Un po eccentrico come parere visto che stiamo parlando di "uccelli particolarmente protetti" (già, per altre specie il "particolarmente" non è contemplato nella dicitura originale, per le garzette si) dalla Direttiva Uccelli del Ministero dell'Ambiente, e che però ha lasciato le sfigate bestioline evidentemente meno radical-chic delle care tartarughine ad agonizzare per giorni o, quando andava di lusso, a finire mangiate vive, boccone dopo boccone con urla da film di Hitchcock da gabbiani e topi, nella gelida, siderale indifferenza di chiunque, compreso qualche idiota che ha persino provato a cavarsela bofonchiando qualche stronzata tipo "è la selezione naturale", come se le motoseghe che hanno distrutto quel meraviglioso patrimonio di alberi secolari, ormai ridotti a merda secca dopo decenni di incuria assoluta, e che però servivano agli uccelli in questione per nidificare, come se quelle motoseghe, dicevo, fossero elementi, calamità naturali da commentare con un contrito, fatalistico "ohibò", e non un intervento umano che definire traumatico è un eufemismo, messo in atto dalla precedente giunta comunale e ribadito dall'attuale che solo pochi giorni fa mi ha fatto assistere basito alla potatura meramente ornamentale in vista di un bel festival di successo ( più o meno) di rami letteralmente carichi di nidi di uccelli, naturalmente con gli uccelli dentro, spazzati via come se fossero merda di piccione, tanto per restare in ambito ornitologico.
Forse sarà perchè Caretta Caretta suona così carino. Mentre invece Egretta Garzetta che cazzo di nome è? Perchè altrimenti il motivo di tutta quella latitanza, di quel fuggi fuggi in occasione della strage e viceversa tutto questo spreco di macchinario per il lieto evento delle tartarughine birichine a me continua a sfuggire. Figli e figliocci. E, aggiungerei, figli di puttana.
ps: quello nella foto è solo il rappresentante sindacale di decine e intendo decine di esemplari passati a miglior vita in questi ultimi mesi, con modalità e in circostanze che io non definirei esattamente naturalissime. Ma magari sono malizioso.