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sabato 10 settembre 2016

di qua e di la..

tipico dei weekend settembrini, oggi Orbetello ha visto celebrati alcuni matrimoni, uno dopo l'altro, con almeno un paio di piazze allegramente invase da gente in assetto da grande occasione, nel look e nello spirito. Molto bello. 
E oggi Orbetello ha visto celebrata anche la prima unione civile same-sex. Che per i miei gusti è un po troppo tirata per la giacchetta. Di qua e di la. 
 Vediamo di fare un po di chiarezza: innanzi tutto che queste unioni vengano celebrate è semplicemente quello che prevede la legge, senza stare tanto a disquisire su deliranti obiezioni di coscienza che riguardano pochi imbecilli che evidentemente hanno qualche problemuccio coi loro sussulti ideologici che non riguardano in alcun modo la popolazione. Quello che è accaduto è che anche questo paese si è finalmente svegliato di soprassalto da una secolare amnesia che lo aveva portato a dimenticare quella che invece è un'elementarissima regolina costituzionale: cioè, che per la legge di questo Stato abbiamo tutti gli stessi doveri. E gli stessi diritti. E se a dirlo è la Costituzione Italiana, allora va da se che tutto ciò è accaduto con sessantanove anni di ritardo rispetto alle leggi di questo Stato, e in ritardo ancora più vergognoso rispetto a praticamente tutto il resto del mondo civile. 
Perciò si tratta da stabilire se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. A coloro (tutti: di qua e di la) che oggi si attribuiscono tutta la gloria di una grande conquista civile vorrei ricordare che guardando le cose da una prospettiva lievemente diversa ma non esattamente surreale, ci sarebbe da attribuir loro proprio quel vergognoso ritardo. A tutti: di qua e di la. In questo bel weekend di settembre perciò quello che c'è da fare è felicitarsi con gli sposi. E possibilmente abbassare un po il tono della fanfara. 
ps: è merito di "tutti" anche sta burletta che non si possano chiamare matrimoni. N'est ce pas?..


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