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lunedì 27 giugno 2016

la non-brexit dei vagabondi

che tristezza vedere partiti e movimenti italiani sciacallare sul fatto che un'Inghilterra non insolitamente gretta e ignorante (l'Inghilterra non è Londra, ahimè) ha preso una decisione che non sta scritto da nessuna parte che si riveli felice, a partire dal fatto che qualcosa cambierà proprio per i tantissimi, e sottolineo tantissimi ragazzi italiani che la sceglievano per esperienze lavorative o di studio, tanto per dirne una. 
Probabilmente questi signori non conoscono molto bene la storia (e chissà perchè, una mezza idea l'avevo), perchè altrimenti saprebbero che divisioni, orticelli e arroccamenti in passato non hanno mai  portato niente di buono. Un ripassino non sarebbe male, gentiluomini. 
E non ci prendiamo tanto per il culo: ci mancherebbe solo che su questa Italietta geneticamente ostaggio di mafie, conventicole, lobby, corrotti e corruttori, evasori di ogni ordine e grado, e dinastie di Rom che spadroneggiano su intere città non ci fosse più l'intero continente a vigilare. 
Che spesso l'Europa i casini ce li crea. Ma molto più spesso ce li rattoppa. Eccome se ce li rattoppa. Da oggi questo continente è più gretto, più chiuso, più inospitale e, visti i vomitevoli toni usati dagli infervorati della exit, più razzista. Ma davvero c'è tanto da cantare vittoria, cialtroni? 
 PS: l'unica cosa buona di un'Italia fuori dall'Europa sarebbe la fine di stipendi faraonici, prebende, privilegi, pensioni e pensioncine per i vagabondi come Salvini che alle casse europee ciucciano la qualsiasi per passare le giornate a saltellare da uno studio televisivo all'altro.


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