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mercoledì 28 ottobre 2015

Bolle il pomicione..

prendo atto che l'orripilante settimanale diretto dall'altrettanto raccapricciante Alfonso Signorini ha fatto lo scoop.
 Che mi venga un colpo! Wow! Sono sopraffatto dallo shock! Roberto Bolle è frocia ed è stato fotografato mentre pomicia beatamente con un bel giovanottone.
 Ora: non so se qualche pirla (ma soprattutto pirlessa: le donne in genere sono fantastiche nel non distinguere il piscio dall'orina, come si dice qui a Neghelli) si sia mai posto il dubbio. Ma a noi comuni mortali questo scoop risulta essere piuttosto la famosa scoperta dell'acqua calda.
Io ho un'ammirazione sacrale, una venerazione, realmente un worship per il talento, nei confronti del quale normalmente la mia istintiva reazione è di assoluta prostrazione. Ma questo signore mi sta sul cazzo. Mi è sempre stato sul cazzo. E mi è sempre stato anche di più sul cazzo per questo suo goffo, patetico, idiota tentativo di far credere che Cristo è morto dal sonno. Bene ha fatto Signorini a schioccarli questo bel colpetto di outing: bravo, sette più. Con le merde pavide che non si pronunciano, che latitano, che barano, l'outing è sempre dovuto. Sempre. Non lo dici te? Lo dico io per te: con piacere. E più t'incazzi e più godo come una giumenta.
E sai, in questo caso non c'è neppure tanto da scaricare il barile sulla ritrosia degli sponsor, sul virile cameratismo da spogliatoio, sulla sessuofobia isterica di una casa discografica o di produzione. Che un ballerino di danza classica, salvo non numerosissime eccezioni, sia gay è la norma, non l'eccezione. Ma mi chiedo quanta leggenda, quanta fama, quanto pubblico, quanta oceanica ammirazione abbia tolto a, che so, Rudolf Nureyev il dichiararsi apertamente gay, a rischio della propria libertà, sino alla dissidenza, alla fuga, all'esilio forzato dalla propria patria. Ecco, etoile di sto cazzo: se Nueryev ha affrontato tutto questo ed è la leggenda che tu puoi solo sognarti di diventare, allora significa che le tue sono state e sono solo delle paranoie isteriche, delle paturnie, fifa, strizza al culo. Ma io (e milioni di altri gay dichiarati) non capisco e non giustifico.
Se ogni ragazzino deriso, insultato, offeso a morte, spesso persino dai propri familiari, per voler diventare un ballerino e soprattutto un ballerino gay deve tutt'oggi aggrapparsi all'esempio di un grande come Nureyev e non di una checca pavida come te, allora per me significa che sei una cacca. Al fetente talento della quale non sono in alcun modo interessato

foto da gay.it

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