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mercoledì 2 settembre 2015

beati gli ultimi (nella classifica del sudiciume)

Ormai si straparla. Ormai i leader della destra razzista fanno a chi la spara più grossa, naturalmente con un occhio ben attento ai sondaggi. Pare che funzioni: più stronzate becere e razziste spari, più alzi le quotazioni. E ad adeguarsi a questa regolina, buon ultimo, è Grillo. Ormai completamente bollito, leader ingombrante di un movimento che viaggia benissimo da solo, e che dà l'impressione che se potesse se lo leverebbe volentieri da tre passi dai coglioni, in questo gioco al rialzo (al ribasso) della schifezza, delle merdate populiste, appare inequivocabilmente il più stronzo. Gli altri lo fanno tenendo sott'occhio la contabilità elettorale, lui no: lui non deve neppure essere eletto. Lui lo fa solo perchè è bollito e sa di esserlo.
E allora giù con le parole di giustificazione per quel merdaio di immagini insopportabili, intollerabili che arrivano da Ungheria e Repubblica Ceca, dove ormai si marchiano degli esseri umani come bovini, per non dire come ebrei nei lager nazisti, come se stessimo parlando di deliziosi tatuaggi all'hennè. Mentre tre quarti del mondo civile si chiedono cosa cazzo ci stiano a fare dei letamai di paesi di quella fatta all'interno di questa Unione Europea che a questo punto nessuno capisce più cosa sia e a cosa cazzo serva, se a certa immondizia umana (il patetico ducetto ungherese) viene data libertà d'azione senza verbo proferire, ci si interroga perchè mai bisognerebbe continuare ad andarci in Ungheria, che tanto le troie ci sono ovunque, ed è per quello che si va, no? E che se proprio amano baloccarsi con recinti da porcilaia, bene: vi restino pure barricati dentro loro, e vadino a fare in culo fuori dall'Unione, che questa è una roba che sta facendo girare nella tomba i padri fondatori.
Ma cosa vuoi, in un paese (il nostro, intendo il nostro) che regala 530.000 like alla bufala dell'immigrato che violenta la ragazzina sotto gli occhi del fratellino e del babbo eroe che strappa le palle al mostro e gliele fa ingoiare, da un paese di simili beoti che abboccano a ste cagate di mega-bufale, come vuoi che si comportino i leader di destra: da statisti? Da politici che suggeriscono proposte serie e praticabili? Macché. Chi spara la stronzata più becera vince. Poco conta se fino a l'altro ieri ha sostenuto entusiasticamente il clan mafioso che costituiva la corte del grande sindaco e politico Alemanno, o se fino a ieri, tra una ruberia e uno stock di mutande verdi acquistate coi soldi del contribuente, scodellava le regole sull'immigrazione (ministro degli Interni Maroni, non Pippo Baudo) contro le quali ora sbraita bava alla bocca.
Eccezione fatta per quel partitino da operetta che governa l'italia ma che è troppo impegnato a cercare di capire chi incula chi e se questa incularella possa perpetrarsi con normative da mondo civile pur con la consapevolezza che Luca era gay e ora sta con lei che è il Nuovo Centro Destra (chi??) di quel grande statista di Alfano, in tutto il resto del pollaio i toni sono da predicatore televisivo americano. Non una zizzola più su.
Ma tant'è, tra una bufala e l'altra, tra un hotel a 5 stelle con beauty-farm per negri ingrati che si rivoltano perchè non gradiscono i manicotti al ragù che gli vengono serviti da personale in livrea, e orde di babau che stuprano ragazzine di 6 anni sotto lo sguardo amorevole della Boldrini (poi perchè se la prenderanno col personaggio più inutile della storia della Repubblica non è dato sapere) che applaude entusiasta, ognuno ha la destra e i grilli che si merita.
Intanto quello tra le braccia del poliziotto nella foto è un bambino. Ormai si raccattano sulle spiagge del mediterraneo come le conchiglie da far dipingere ai nostri piccoli, perlomeno quelli che ancora non sono stati stuprati dai negri.
Dite una preghierina per lui la prossima volta che andate alla messa, cristiani dalle radici cristiane dai crocefissi nelle aule dalle famiglie tradizionali di sta ceppica di cazzo, nella casa di quello che a sentire voi raccontava che la precedenza ce l'hanno gli ultimi.

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