LABELS

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mercoledì 30 settembre 2015

l'appartheid anti-zuffa

Parla il preside della scuola cattolica di Monza dove mercoledì scorso un sedicenne gay è stato messo in isolamento in una specie di corridoio perchè aveva pubblicato una foto "pornografica" su Facebook (che notoriamente non ospita foto pornografiche, e infatti trattavasi semplicemente di un selfie, ma a dorso nudo con un altro ragazzo. Sia mai). 
 Parla e forse sarebbe stato meglio di no. 
Il ragazzo il giorno dopo si è presentato a scuola con mamma e carabinieri, ed è partito tutto il putiferio che sappiamo. Queste le giustificazioni del preside: "per evitare che in classe si ingigantisse la cosa, e che ci fossero tensioni tra chi è contro e chi è a favore, si è deciso di separarlo dagli altri e metterlo in una stanza diversa". 
Ah, ecco. L'appartheid anti sommossa. 
La verità sai qual'è, caro Adriano Corioni? E' che tu sei una merda, in una scuola di merda, di quelle che non scuciono una lira in tasse, sovvenzionatissime dallo Stato nonostante le salatissime rette che gli studenti pagano per frequentarle, e dove naturalmente non si perde occasione per fare sfoggio di un brutto, bruttissimo vizio in cui siete secondi solo ai Testimoni di Geova: l'indottrinamento. 
La cosa che mi sconvolge di più è che da come ne parli è lampante che non ti renda neppure conto della gravità di quello che siete stati capaci di inventarvi ai danni di quel ragazzo minorenne. Una discriminazione tanto più vomitevole perchè perpetrata in una scuola, un luogo cioè dove oltre alle nozioni scientifico-letterarie si dovrebbero insegnare civiltà, cultura, educazione. Quello che invece io deduco è che tu sei un integralista del cazzo ovvero, secondo il mio modestissimo parere, il cancro di tutti i cancri della società moderna, e niente di buono neppure secondo il parere assai meno modesto di Papa Bergoglio. E come tale da allontanare di corsa da un posto che si fregia di chiamarsi "scuola".
Forzosamente e possibilmente a zampate nel culo.




martedì 29 settembre 2015

la riscossa dei nerds

pensavate fossero imbalsamati? Pensavate trattarsi di esperimenti di ingegneria robotica del solito scienziato coreano? Delle "Avventure di Frankstein Re-loaded"? No.
 Pare che i tre vocioni in un corpo di nerd che compongono il gruppo Il Volo, acclamato dalle tardone in fregola di mezzo pianeta, abbiano devastato la suite di un lussuoso albergo svizzero. Sembrerebbe perchè la moquette non era di loro gradimento.
Allora siete vivi! Allora vi drogate, cazzo (è la prima volta che accolgo questa opzione con grande favore). Allora uscite da quei corpi, brutti mattacchioni di Sex Pistols!
Il bello è che, al di là di un imbarazzante ed evitabilissimo comunicato del loro ufficio stampa in cui realmente si farneticava di giustificazioni tipo "non amano la moquette" in difesa di questa esilarante riscossa dello sfigato col papillon, l'unico dei tre che si è pronunciato sull'improvviso singulto punk, in seguito allo tsunami di insulti e spernacchiamenti esploso via-social, è Gianluca, che su Twitter si è limitato a scrivere queste esatte parole: "Mamma mia quanta gente invidiosa!".
Di te? Mh..

Silent Discoparti

Ne avevo sentito parlare ma francamente avevo pensato alla solita esagerazione. Poi oggi ho ne avuto conferma da un articolo di un giornale locale divulgato qui sui social. Cioè, anche dalle nostre parti esisterebbe un locale dove si balla in perfetto silenzio, ognuno con le sue cuffiette, ognuno con la sua musica, ognuno in balia dei suoi personalissimi deliri, bellamente isolato da chi gli sta attorno.
Io penso che sia una cagata pazzesca. E i frequentatori dei poveri alienati da impacchettare e consegnare d'urgenza al più vicino centro di igiene mentale, per grave sindrome depressiva da isolamento.
Si chiamerebbe "silent disco-party". Ma mi sento di tranquillizzare tutti e subito: dubito che si tratti di un trend, dell'inizio di una tendenza, di come cioè saranno i locali in un futuro prossimo venturo. Temo trattasi di favata estemporanea destinata ad eclissarsi nel nulla cosmico, nel mega-blob di tutte le favate che ci si è potuti inventare per raccattare clienti per una stagione o due. Niente di cui allarmarsi (anche se di primo acchito cazzo se ci sarebbe da allarmarsi).
Se sei appena appena sano di mente, e se hai quell'età, la musica che già senti rimbombare da fuori, man mano che ti avvicini al locale, deve farti l'effetto delle formiche nelle mutande. Altrimenti sei già deceduto, defunto, estinto, trapassato, e allora inutile farla tanto lunga, farti dare una mano e prova con l'eutanasia. Invece di stare lì ad occupare spazio prezioso.
Ho capito che in un locale il linguaggio è prevalentemente corporeo e non sia esattamente indispensabile elucubrare di filologia romanza. Ma non esageriamo. La musica deve essere forte, potente, bella e seducente, i bassi devono picchiarti dritto in pancia, e devi poter dire a chi ti balla accanto "sei un pataccone della madonna" o "sbagagliati dai coglioni, tarro", a seconda delle circostanze. E che il tamarro ti senta, forte e chiaro. Senza essere costretto a frequentare corsi accellerati di linguaggio per non udenti.
 Altrimenti perchè no anche dei bei paraocchi come i ciuchi della Gallura? E al posto di una cosina sfiziosa e trendy perchè non un bello scafandro da Squadra Speciale Anti-Contaminazioni? O più verosimilmente, perchè non ballare comodamente ognuno a casa delle su mamme, magari con lo smartphone costantemente sotto il naso da perfetti sfigati alienati, risparmiando così pure quei quattro soldi?
 Dammi retta, fratè: chi ti dice che quelli sono i locali del futuro ti dice una cazzata di dimensioni siderali. Vattene in un bel locale: balla, suda, puzza, parla, conosci, imbrocca, tromba. Con i vetri appannati e il rimbombo della musica in lontananza.
 Fallo. E fallo ora. Poi passa.

giovedì 24 settembre 2015

peccato.

Appena ho visto la notizia ho sperato di aver letto male. In preda allo shock mi sono imposto di mantenere la calma, fare un respiro profondo e leggere di nuovo, più attentamente. 
Ed ho avuto l'agghiacciante conferma: quella era proprio una "e". 
E perciò i Dear Jack si sono separati. Non sparati.



mercoledì 23 settembre 2015

famo basta?

La stiamo davvero facendo troppo lunga. Vedo che persino su alcuni siti di partiti politici ci si affanna a giustificare lo svarione della neo-miss che in un sol colpo è riuscita a sparare una favata invereconda e polverizzare il secolare cliché del "il mio sogno è la pace nel mondo", e a giustificarla con argomenti non esattamente inespugnabili tipo "è figlia della nostra scuola".
Ora: io non so di chi (o di cosa) sia figlia la signora. So invece che per motivi professionali conosco e frequento ragazze molto giovani. E a questo punto ritengo pacifico non considerare un obbligo istituzionale sparare favate a 18 anni. Alcune lo fanno. Altre no. È davvero così semplice.
Tra l'altro la bella reginetta è inciampata su una roba che, buona scuola o no, ci viene insegnata alle medie. E perciò mi sfugge l'urgenza da parte di questo stuolo di avvocati delle cause perse a giustificare con farneticazioni socio-politiche ciò che è chiaro a tutti essere solo una plateale minchiata, la cui paternità è da attribuire a nessun altro se non la signora medesima.
Che tra l'altro, in seconda battuta, quando le è stata data l'opportunità di rattoppare, si è premurata di aggiungere che il personaggio storico che predilige è Michael Jordan.
Ora per carità cristiana vogliamo fare basta?

martedì 22 settembre 2015

il maggiolino più matto del mondo

pensa alla spietatezza con cui le autorità statunitensi hanno prima indagato e poi agito contro il colosso Volkswagen per la frode delle emissioni inquinanti.
Poi prova a pensare all'Italia che fa la stessa cosa.
E fatti una bella risata. Per iniziare la giornata in allegria...

venerdì 18 settembre 2015

ucciso a colpi di arpa

si baciano in modo compulsivo (4 volte nei primi 40 minuti), non parlano bensì sussurrano (come in praticamente tutte le fiction italiane: o come mai st'epidemia di raucedine?), i dialoghi sono un'ernia duodenale, i tempi moderni e scattanti come quelli dell'Intervallo con sottofondo d'arpa della Rai anni 60 e tutti recitano in questo fastidioso italiano da annuncio Isoradio, assolutamente inesistente nella realtà.
Io ogni tanto la buona volontà ce la metto, ma ogni volta che provo a guardare una serie italiana, stavolta il melenso crime & investigation "Non uccidere" (Rai Tre) ampollosamente preannunciata da un promo che la definiva allineata alla grande serialità internazionale di genere, vengo colto dall'irrefrenabile impulso di prendere il televisore e scaraventarlo nel fossone insieme a tutte le altre carcasse che lo popolano.


mercoledì 9 settembre 2015

Johnny il Bello (vabbè..)

Trovo esilarante l'impuzzolimento delle fans di Johnny Depp dopo lo spernacchiamento planetario in seguito all'apparizione sul red carpet veneziano dove più che un sex symbol hollywoodiano sembrava uno zingherone di quelli accampati alla periferia di Reggio Emilia.
E sopratutto trovo esilaranti le argomentazioni con le quali stanno disperatamente impestando il web in difesa del loro paladino: è ingrassato per esigenze di copione (fosse il primo) comunque lui ha fatto tanti film e te no, specchio riflesso gne gne gne. O giù di lì.
Io più che altro invece mi chiedo cosa cazzo dovrebbe esentare un ometto di una certa età dal diventare un vecchio cesso, esattamente come tutti. Una divina intercessione per speciali meriti artistici? Il fatto che abbia fatto tanti film? Perché se volete una lista di vecchi cessi che hanno fatto, fanno e continueranno a fare tanti film, ve la faccio volentieri. Ma fatevi un caffè e mettetevi comode: la lista è lunga. A parte il trascurabile dettaglio che probabilmente il vostro "bel tenebroso" per casalinghe americane in surriscaldamento da menopausa preferirebbe essere ricordato come uno bravo piuttosto che come uno bello, vi ricordo appunto che la sola Los Angeles è popolata da decine di migliaia di uomini bellissimi che però non per questo sono stati graziati dal non compicciare una benemerita minchia nella vita, o al più una sfolgorante carriera nel porno o come "massaggiatori" nelle saune gay, e perciò va da se che il quid non può essere quello. Caso mai quello è un valore aggiunto.
E penso che Depp proprio quello abbia voluto ribadire con quella catastrofica apparizione al Lido, oltre a garantire al proprio film una visibilità stratosferica.
Se siete così poco spiritose da irritarvi per l'ironia ai danni dei vostri beniamini, seguite questo umile consiglio: trovatevene uno più bello e soprattutto più giovane. Perché a quell'età diventare un vecchio bottino è inevitabile. Anche se, diciamocelo, il vostro Johnny si sta portando avanti col lavoro..

martedì 8 settembre 2015

what's gratuito?..

Papa Bergoglio ha intimato che l'annullamento del matrimonio da parte della Sacra Rota sia gratuito. Gratuito? Il team di interpreti sarà in grado di tradurre questo termine esotico per farlo comprendere a monsignori?

venerdì 4 settembre 2015

Wedding Kim

La bella (vabbè) signora nella foto è Kim Davies, funzionaria comunale in una città del Kentucky. Come si evince agevolmente dalla location dello scatto, la signora è al gabbio.
Bibbia alla mano, si rifiutava di registrare i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Una specie di obbiezione di coscienza dell'anagrafe matrimoniale.
 Una coppia si è vista rimbalzare la richiesta ben quattro volte. Fino a che è intervenuto un giudice federale e l'ha spedita al fresco, dove immagino avrà tutto il tempo di officiare tanti bei matrimoni tra signore, una delle quali sarà probabilmente proprio lei.
 Ps: la paladina della famiglia tradizionale è stata sposata 4 volte. Dopo il primo matrimonio ha dato alla luce 2 gemelli, cresciuti dal terzo papà ma adottati dal secondo.
Luca era gay e ora sta con lei. Spero.

mercoledì 2 settembre 2015

beati gli ultimi (nella classifica del sudiciume)

Ormai si straparla. Ormai i leader della destra razzista fanno a chi la spara più grossa, naturalmente con un occhio ben attento ai sondaggi. Pare che funzioni: più stronzate becere e razziste spari, più alzi le quotazioni. E ad adeguarsi a questa regolina, buon ultimo, è Grillo. Ormai completamente bollito, leader ingombrante di un movimento che viaggia benissimo da solo, e che dà l'impressione che se potesse se lo leverebbe volentieri da tre passi dai coglioni, in questo gioco al rialzo (al ribasso) della schifezza, delle merdate populiste, appare inequivocabilmente il più stronzo. Gli altri lo fanno tenendo sott'occhio la contabilità elettorale, lui no: lui non deve neppure essere eletto. Lui lo fa solo perchè è bollito e sa di esserlo.
E allora giù con le parole di giustificazione per quel merdaio di immagini insopportabili, intollerabili che arrivano da Ungheria e Repubblica Ceca, dove ormai si marchiano degli esseri umani come bovini, per non dire come ebrei nei lager nazisti, come se stessimo parlando di deliziosi tatuaggi all'hennè. Mentre tre quarti del mondo civile si chiedono cosa cazzo ci stiano a fare dei letamai di paesi di quella fatta all'interno di questa Unione Europea che a questo punto nessuno capisce più cosa sia e a cosa cazzo serva, se a certa immondizia umana (il patetico ducetto ungherese) viene data libertà d'azione senza verbo proferire, ci si interroga perchè mai bisognerebbe continuare ad andarci in Ungheria, che tanto le troie ci sono ovunque, ed è per quello che si va, no? E che se proprio amano baloccarsi con recinti da porcilaia, bene: vi restino pure barricati dentro loro, e vadino a fare in culo fuori dall'Unione, che questa è una roba che sta facendo girare nella tomba i padri fondatori.
Ma cosa vuoi, in un paese (il nostro, intendo il nostro) che regala 530.000 like alla bufala dell'immigrato che violenta la ragazzina sotto gli occhi del fratellino e del babbo eroe che strappa le palle al mostro e gliele fa ingoiare, da un paese di simili beoti che abboccano a ste cagate di mega-bufale, come vuoi che si comportino i leader di destra: da statisti? Da politici che suggeriscono proposte serie e praticabili? Macché. Chi spara la stronzata più becera vince. Poco conta se fino a l'altro ieri ha sostenuto entusiasticamente il clan mafioso che costituiva la corte del grande sindaco e politico Alemanno, o se fino a ieri, tra una ruberia e uno stock di mutande verdi acquistate coi soldi del contribuente, scodellava le regole sull'immigrazione (ministro degli Interni Maroni, non Pippo Baudo) contro le quali ora sbraita bava alla bocca.
Eccezione fatta per quel partitino da operetta che governa l'italia ma che è troppo impegnato a cercare di capire chi incula chi e se questa incularella possa perpetrarsi con normative da mondo civile pur con la consapevolezza che Luca era gay e ora sta con lei che è il Nuovo Centro Destra (chi??) di quel grande statista di Alfano, in tutto il resto del pollaio i toni sono da predicatore televisivo americano. Non una zizzola più su.
Ma tant'è, tra una bufala e l'altra, tra un hotel a 5 stelle con beauty-farm per negri ingrati che si rivoltano perchè non gradiscono i manicotti al ragù che gli vengono serviti da personale in livrea, e orde di babau che stuprano ragazzine di 6 anni sotto lo sguardo amorevole della Boldrini (poi perchè se la prenderanno col personaggio più inutile della storia della Repubblica non è dato sapere) che applaude entusiasta, ognuno ha la destra e i grilli che si merita.
Intanto quello tra le braccia del poliziotto nella foto è un bambino. Ormai si raccattano sulle spiagge del mediterraneo come le conchiglie da far dipingere ai nostri piccoli, perlomeno quelli che ancora non sono stati stuprati dai negri.
Dite una preghierina per lui la prossima volta che andate alla messa, cristiani dalle radici cristiane dai crocefissi nelle aule dalle famiglie tradizionali di sta ceppica di cazzo, nella casa di quello che a sentire voi raccontava che la precedenza ce l'hanno gli ultimi.

martedì 1 settembre 2015

la quiete

La cosa che più mi piace è quel ciancichio, quello sbiascichio collettivo perfettamente incorniciato dalla quiete, dal silenzio delle belle mattinate orbetellane, quelle qualsiasi, di tutti i giorni. Mi incanta. E mi fa pure ridere (se a farlo fossero degli umani volerebbero i coltelli). E mi piace tutti i giorni, come se fosse la prima volta. Da 12 anni.
Succede quando, dopo essere sopravvissuto miracolosamente alla foga del primo assalto, riesco finalmente a scodellare per tutti. Quei primi istanti. Quando tutti finalmente mangiano. Dopo tante tante ore.
Quello è il momento preciso in cui percepisco il sollievo. Lì è quando avverto nitidamente che il mio piccolo sacrificio di operatore volontario viene ripagato dal grande sollievo che riesco a portare. E allora li guardo. Li guardo incantato. E quando è possibile perchè il soggetto lo permette, li accarezzo, gli faccio sentire la mia presenza, cerco di comunicargli quella considerazione che altrimenti non avrebbero mai avuto nella loro vita.
E lo faccio sempre. Ogni giorno. Anche quando il tran tran della vita di tutti i giorni mi costringe ad andare un po' più di fretta. Non do mai per scontato che in quell'istante possa farlo.
Perchè la prima certezza che acquisisci quando fai questo tipo di cose è che quando raccogli il tuo borsone e te ne vai, uno di quei gatti potresti averlo appena visto per l'ultima volta.