LABELS

ALTROVE (766) UN ALTRO GIORNO (253) QUI E ORA (106) NOTE (8)

venerdì 29 maggio 2015

così parlò adrianovitocatozzocenlentano

Adriano Celentano, rinchiuso, barricato da tempo immemore nel suo blindatissimo eremo dorato (con quell'altra rompicoglioni della Mori, pover'uomo, a volte ci sarebbe pure da capirlo) riuscirà ad avere una mezza idea di quanto non gliene freghi assolutamente un cazzo a nessuno delle sue farneticanti divagazioni socio-antropologiche, rozze, populiste e demagogiche stavolta a favore di Salvini e quei quattro raccattati beoni e sgrammaticati che si porta appresso?
 Il guru della democristianità ciellina poi ambientalista-viva-la-foca poi di sinistra-tardo-crepuscolare poi neo-grillino infervorato e infine (acc)catto-leghista riesce ancora ad avere quel minimo indispensabile contatto con la realtà, con la vita vera, oppure ne è ormai completamente alienato, circondato dai recinti, dalle muraglie, dai guardaspalle e dalla valanga di quattrini che si ritrova? Ottenebrato com'è dall'asfissiante sproloquio no-stop di quella scavecciapalle e dalle pittoresche vicissitudini di quel conclave di freak di figli che gli sono toccati in dotazione, è mai riuscito a sapere della quantità industriale di pirati della strada, spesso ubriachi fracichi, spesso strafatti di coca, spesso col culo parcheggiato su Mercedes o Suv d'ordinanza, spesso (per non dire sempre) italianissimi che un giorno si e l'altro pure sdraiano come birilli degli ignari malcapitati che hanno la sfiga di trovarsi sulla loro via e di cui nessuno parla perchè non c'è uno sciacallo ad alta risonanza mediatica a specularci e sbavarci sopra avendo pure tutto il tempo per farlo, pluri-stipendiato e poi come per non fare praticamente un cazzo all'europarlamento? Se n'è accorto solo adesso e proprio adesso che la vita di noi poveri comuni mortali è una mega-chiavica disseminata di insidie e pericoli, per giunta senza neppure uno straccio di plotoncino di guardie del corpo e conto in banca da nababbo arabo a pararci il culo?  Buonasera dottore..

giovedì 28 maggio 2015

Questo è il migliore? Immagino gli altri..

Non mi sono mai neppure sognato di seguirlo vista la concomitanza con un programma che amo molto, perciò diligentemente vado sul tubo a cercarmi sto vincitore di The Voice. E ci trovo la versione maschile delle replicanti di Anastacia (che fa già sufficientemente cagare lei, figuriamoci i cloni) che infestano ogni talent show possibile e immaginabile. Il ragazzo ha sicuramente un avvenire. Nel coro di Ballando con le Stelle, forse: l'impianto vocale è esattamente quello. 
Non mi aspettavo molto altro, in verità, trattandosi del risultato del lavoro di un gruppo di mentors che se mai nella vita avessero avuto una mezza idea di come cazzo si canta forse avrebbero provato a farlo loro stessi (con la sola eccezione di Facchinetti Papi che però è antico come lo spot della cedrata Tassoni e lo era già quando cantava 'dio delle CITTUA' figuriamoci ora). 
Ma nel rutilante mondo del pop anche l'immagine ha il suo bel perché, e pure in questo stiamo sistemati: l'altr'anno la suorina, quest'anno il fraticello (a proposito: la suorina che fine ha fatto, pora stella: defunta?). 
Più passa il tempo più mi convinco che l'Italia sta al pop come io alla pincia di Sara Tommasi.


mercoledì 27 maggio 2015

legalità ta ta..

"Noi del PD non prendiamo lezioni di legalità da nessuno!". 
Me ne rendo conto. Ora però qualcuno gli spieghi (a Renzi) che anche solo l'ipotesi di una commissione antimafia che stila la lista dei candidati "impresentabili" a pochi giorni da una tornata elettorale è una cosa che farebbe scompisciare dalle risate chiunque in un mondo appena civile. Tranne noi italiani che lo riteniamo quasi normale. E che il 31 torneremo a votare PD (e tutto il resto dell'impresentabile cucuzzaro).


sterilizzazione sempre.

Chiedo scusa, mi sembra di capire che il mio post (su Facebook, riportato sotto) si presterebbe a fraintendimenti. Sarò più chiaro: non è mai il mio giorno preferito perché non amo catturare e ingabbiare, anche se solo per una mezza giornata, delle bestioline che sono abituate alla massima libertà. Ma è solo questo, davvero.
Lo faccio, lo faccio da anni e da anni mi batto affinché tutti facciano sterilizzare i gatti. Oltre ai benefici per il loro benessere (tanti!), la sterilizzazione è l'unico sistema a prova di bomba per contrastare un fenomeno odioso come il randagismo. E se lo dico io che è odioso potete credermi sulla parola.
Detesto privarli di quella mezza giornata di libertà proprio perché la libertà è l'unica cosa bella che quegli animali hanno nella loro vita. Perciò non mettetemi in bocca cose che non ho detto: sterilizzate, sterilizzate sempre, sterilizzate subito. Senza prestare la minima attenzione alle tante favate scientificamente infondate che da sempre si dicono su questa pratica.
E se a dirvelo è uno che il benessere dei gatti lo ha messo al primo posto nella propria scala delle priorità, potete crederci.

ecco il post: 
"Il giorno delle sterilizzazioni dei randagini. E' una cosa utile e importantissima. Ma non è mai il mio giorno preferito".

martedì 26 maggio 2015

l'umanità si era distratta..

il segretario di Stato vaticano Parolin: "il si alle nozze gay è una sconfitta per l'umanità".
 Sa cosa, Don Parolin? L'umanità mi sa che non si è proprio accorta di sta sconfitta. Anzi, non si è accorta proprio di aver giocato la partita. Temo avesse altro di cui occuparsi, differentemente da voi che avete una vera e propria ossessione che ormai rasenta il patologico per sta roba.
Ps: a proposito, anche oggi in Sardegna un parroco è stato ingabbiato per pedofilia, e la curia fatta oggetto di pesanti minacce e intimidazioni, accusata di aver cercato di coprirne le malefatte (tanto per cambiare). Sicuro di non avere anche lei altro di cui occuparsi, Parolin caro?

sabato 23 maggio 2015

over the rainbow..

e a proposito, ho saputo che la Regione Toscana insiste con questa "Festa dell'Arcobaleno" (Orbetello aderisce e ci mancherebbe) ignorando di fatto il piccolo trascurabile dettaglio che ormai da decenni quella raimbow è l'iconografia ufficiale di una grande, immensa comunità planetaria: quella LGTB, che proprio negli stessi giorni sventola le proprie bandiere nelle piazze del mondo intero in occasione del Pride. 
Evidentemente in regione si preferisce eclissarla sta cosa (come tante altre che riguardano proprio quella comunità) procedendo con l'esproprio iconografico coatto, e anzi paraculamente giustificandolo col fatto che questa è l'occasione in cui tutti i "colori" si uniscono e si incontrano (poi nei fatti, nelle leggi e nei regolamenti assai di meno, ma stai a guardare..). 
Rimane il fatto che queste foto parlano da sole, che quello è l'unico arcobaleno che io intendo festeggiare, e che la regione può continuare a ignorarlo quanto vuole: ma noi ci siamo. 
 E sai cosa, Rossi? Non siamo nemmeno pochi..



il cielo d'Irlanda..

..si tinge dei colori dell'arcobaleno. 
 Un giorno bello e storico, soprattutto considerato che stiamo parlando di un paese ultra-cattolico. 
E bada bene, in Irlanda le convivenze tra persone dello stesso sesso erano già perfettamente legali ed equiparate a tutti gli effetti a quelle etero (non puoi sbagliarti, solo noi e Cipro, o qualcosa del genere, non le abbiamo) ma si è voluto ricorrere ad un referendum, con la mobilitazione, le spese e le divisioni che comporta, perchè si è ritenuto non procrastinabile il diritto di chiunque di avere una legislazione perfettamente identica a chiunque altro, su ogni tema. Nessuno escluso. 
 In Italia non riusciamo neppure a mandare in cantiere una delle due cose, quella tutto sommato più innoqua e meno urticante per tutto il cucuzzaro clericale, che tra un'orgetta con prostituti minorenni e l'altra, sembra innervosirsi solo davanti a questa ecatombe dei diritti civili equiparati. Niente di niente. Buio assoluto. 
E questo per me significa una cosa sola: che quel minchione di Renzi, il podestà della sinistra che vince (sic) che in questi giorni sta asfissiando i media con i suoi proclami populisti di quarta lega, è solo un'altro, ahimè l'ennesimo, buffone democristiano parolaio e baciapile.

venerdì 22 maggio 2015

e vissero felici e vincenti..

oggi in Irlanda si svolge il referendum sui matrimoni gay. E una volta tanto non sono così favorevole all'uso del democraticissimo strumento referendario.
Semplicemente perchè credo che non debbano essere gli eterosessuali a decidere su una questione che non li riguarda. In genere, ad esempio, non sono minimamente interessato al parere degli uomini sull'aborto. Non mi interessa l'approvazione di chi col matrimonio gay non deve avere in alcun modo a che fare come spero che agli eterosessuali non interessi il mio parere sulle loro, di nozze (e me lo auguro per loro). Non me ne frega una benemerita mazza della loro opinione su un diritto che la Costituzione già dovrebbe garantirmi, dato che è proprio la Costituzione a stabilire che la legge è uguale per tutti (tranne quella che regolamenta lo stato civile dei cittadini?).
Questo tipo di consultazioni popolari riescono a raccattarsi tutta la merda prodotta in quantità industriale dal furore mistico-ideologico degli integralismi religiosi, in questo caso soprattutto cattolici, visto che da sta roba i cattolici sembrano letteralmente ossessionati, come se io e mio marito dovessimo andare a scopare a casa loro, nel loro misticissimo talamo.
Io credo invece che su certi temi a legiferare debba semplicemente essere lo Stato. Uno Stato maturo e laico, che possiede (o dovrebbe possedere) gli strumenti per bypassare gli incubi notturni di tutte le infervorate sentinelle in piedi (o in ginocchio) di questo mondo.
Detto ciò, c'è da rilevare che se non altro la cattolicissima Irlanda (devaticanizzata, però), paese che sino al '93 riteneva l'omosessualità un reato, la questione l'ha almeno messa sul piatto. Noi continuiamo a non prenderla neppure remotamente in considerazione. E, se e quandolo lo si farà, lo si farà col divieto assoluto di pronunciare la parola "matrimonio".
Strano per un paese governato dalla "sinistra che vince". Che vince facendo capannello con malviventi, corrotti, mafiosi e fascisti, ma vince.
E allora perchè a decidere continua a essere la destra talebana che perde?

giovedì 14 maggio 2015

"Silvio non c'è, è andato via.."

continua la tragicomica escalation dello strombazzatissimo ritorno in campo di quel trafficone di Burlesconi. Appuntamento elettorale previsto per oggi a Bari: ad attenderlo 6 persone e tre bandiere (e per davvero, non così per dire) e un poveraccio che suonava al pianoforte "Meno male che Silvio c'è". Una roba per pochi intimi ancor più delle leggendarie cenette eleganti.
Peccato solo che, vista la malparata, il vecchio pervy si sia dato malato e non si sia proprio fatto vedere.
Meno male che Silvio c'è. Ma mica sempre.

mercoledì 6 maggio 2015

condono mistico..

Monsignor Fisichella ci informa che durante il prossimo Giubileo, i missionari della misericordia (una speciale task force a giro per le diocesi, mi sembra di capire) avranno la facoltà di assolvere le donne dal peccato dell'aborto. Un condono mistico, o qualcosa del genere.
Le donne che hanno abortito non hanno bisogno dell'assoluzione di nessuno.
Perché invece non provare più semplicemente a smettere di trattare come merde coloro che nella vita si sono trovate a dover prendere una decisione cosi penosa (comprese quelle ingravidate dai parroci, o perlomeno quelle che quest'ultimi non hanno gia' provveduto a far sparire)?..

martedì 5 maggio 2015

Vale un cazzo.

Rende persino più bello questo mio compleanno la concomitanza con la mobilitazione del mondo della scuola nelle piazze italiane. Anche solo l'idea del preside-manager-mega-galattico mi fa inorridire (ti immagini se specie al sud non toccherebbe a tutti bei personaggini intrallazioni e collusi ricoprire il prestigioso incarico. E sai che banchetti per pochi intimi..). Va bene riformare (bah, se proprio si deve), ma mica a tutti i costi. E soprattutto non a dispetto di coloro che dovresti rappresentare. E mi sembra lampante che in questo caso proprio di questo si tratti: di una riforma che il mondo della scuola semplicemente ha bocciato, per stare in tema. E qualcosa mi dice che non si tratta esattamente di un arroccamento di una categoria a difesa dei proprio privilegi (privilegi? Yup. Dopo una riforma Gelmini cos'altro devono sopportare sti pori cristi?)
Questo PD, che già nella sua genesi originale era un accrocchio inverecondo di ex salsicciari da festa dell'Unità e baciapile armati di cilicio in preda a delirio mistico, è diventata una mega-cloaca tardo-democristiana improponibile: certo che parliamo di personaggi abili, Renzi and the Renzettes, ma abili a tramutare quell'unverso politico e sociale erede del caro vecchio Partito Comunista Italiano nella cosa più lontana dall'idea di sinistra che pure con tutta l'elasticità e estro psichedelico del mondo un essere umano possa avere.
Nel volantino elettorale di una candidata PD alla presidenza della nostra regione troneggia il raggelante slogan "valorizzare la Toscana con professionalità..". Professionalità?
Ma voi parole come amore, passione, solidarietà, non le conoscete proprio? La Toscana è una terra e un popolo. Non un cazzo di beauty-farm. La professionalità puoi tuffartela in culo, Vale darling.


venerdì 1 maggio 2015

porci (arrosto) con le ali

probabilmente sono io che sono un po' "Porci con le ali", ma quella specie di Disneyland per cinesi arraffoni che è Expo non è proprio la mia tazza di tè.
Quel mix di paese dei balocchi di cartapesta e scaffalature Ikea da area fieristica di periferia non mi appassiona. Non pagherei 35 centesimi, non 35 euro, per inciampare un passo si e l'altro pure nella oleosa esuberanza pubblicitaria di quel sudiciumaio planetario di Mc Donald's di cui è impestata questa mega kermesse dedicata al buon cibo italiano che, per rimanere in tema, si è già pappata un buco nero cosmico di quattrini, finiti della panza dei soliti noti per vie un po' traverse e non esattamente ortodosse, diciamo così. E, ahimè, temo che non resisterei alla tentazione di prendere a ceffoni il primo guru dell'alimentazione che pronuncia la parola "food" in mia presenza.
E il fatto che il tutto sia stato suggellato da un galà con il solito Bocelli e la solita "Nessun dorma" casomai acuisce, non allevia, la mia orticaria (anche se visto e considerato che per tutti gli Expo prossimi venturi ci sono già quei tre nerd de Il Volo che scaldano i motori, la tentazione di tenersi Bocelli e farselo bastare è un'opzione).
Sappiamo benissimo che, a prescindere dalle patinate immagini che la Rai trasmette a tambur battente, una consistente parte di Expò è ancora un cantiere a cielo aperto (rapidissimi nel mettere in moto i meccanismi corruttivi mangia-quattrini, decisamente più flemmatici nel terminare le opere), e che se non fosse per il commovente volontariato (in realtà lavoro gratis estorto con un espediente o l'altro) di tanti bei giovani saremmo ancor più a caro zio di quanto non siamo, soprattutto in termini di costi stratosferici, attendiamo fiduciosi i miracolosi effetti benefici sul nostro povero PIL in male arnese e sulle tasche degli italiani, che ci sono stati trionfalmente enunciati, anche se in realtà c'è più di un sospetto che non si tratti di tutti gli italiani ma di alcuni italiani, sempre loro, sempre quelli. Nonostante ciò, c'è una cosa che mi disturba pure di più (e non è poco) della grande fiera di quel Made in Italy che finisce più spesso in cronaca giudiziaria che sui depliant turistici del pianeta, di quella Milano da bere (e da mangiare e rutto libero) ovvero il mitico concertone del primo maggio che accade giusto in contemporanea, e che in nome dei lavoratori (che non ho capito quante altre croci devono accollarsi) ci delizia con una sfiancante nonstop che alterna pseudo-beniamini dei "ggiovani" come Emis Killa, chiunque cazzo sia un dissociato che decide di farsi chiamare così, a una tale rimpatriata di vecchie cariatidi (Paola Turci, Enrico Ruggeri e PFM tra gli altri) da far sembrare San Remo il nuovo santuario dei techno-punk.
E qui, onestamente, già mi sento un po' meno Porci con le ali. Fatto salvo per  la leggendaria riga di apertura: "cazzo, cazzo, cazzo".