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domenica 19 aprile 2015

italiani poveracci.

Gente politicamente morta, sepolta (nella fattispecie sotto uno tsunami di scandali da operetta) e putrefatta, che elettoralmente boccheggiava nei paraggi di percentuali con cifre da schedina Totip, tipo non tanto quell'infelice di Buonanno e i suoi compagni di cordata, bensì la Meloni, per esempio, che a uno che è sbarcato ieri da Plutone potrebbe pure sembrare una persona normale salvo essere stata, piccolo particolare trascurabile,  uno dei pezzi da novanta della barzelletta planetaria  Berlusconi, ovvero la classe politica che ha trascinato a suon di scandali e botox l'Italia nella cloaca di merda in cui galleggia attualmente e dalla quale sarà un'impresa epica venir fuori, che paraculamente a un certo punto si rendono conto che l'unica alternativa al doversi  trovare un lavoro vero, termine sconosciuto e inesplorato, fosse crearsi una verginità politica nuova di zecca che-è-andata-bene-alla-Le-Pen-vuoi-mai-sapere-che-va-bene-pure-a-noi (nessuno l'ha per caso notato che sono diventati tutti cattivissimi dopo il primo trionfo elettorale della bella Marine che se non altro ha avuto la decenza di mandare a cagare tutto il ciarpame fascista che quella carcassa dell'adorato paparino si portava appresso) facendo leva su quei poveracci che guardano Studio Aperto beatamente convinti di aver visto un tg ("l'ha detto la televisione"), che condividono su Facebook, in alternanza agli aforismi di quel luminare di Fabio Volo, tutte quelle favate di bufale orchestrate e fatte diventare virali dagli instancabili bricconi di Forza Nuova e certe frange della Lega Nord Ma Forse Non Tanto Nord Magari Anche Un Po' Sud E Che Dio Ce La Mandi Buona Che Sennò Qui Stavolta Tocca Andà A Lavoro Altro Che Diamanti In Tanzania, bufale non solo smascherate e sputtatate da praticamente tutto il resto dell'universo, quello normale, ma di una tale imbecillità che pure un bimbo di 5 anni e neppure particolarmente sveglio capirebbe che non possono essere neppure lontanamente corrispondenti anche a un solo barlume di verità, le Boldrini che distribuiscono palazzine Liberty agli immigrati, sindaci di sinistra che elargiscono vitalizi milionari ai Rom , volontarie (semplicemente un po' sceme, a mio parere) che girano armate di Kalashnikov e bombe atomiche, "comunisti" che spalancano porte e portoni alle invasioni di negri, cavallette, ultracorpi e extraterrestri, e soprattutto ad "immigrati" malati di ebola che ora ci sarebbe da andare a cercarli uno a uno e chiedergli: "ascolta, poveraccio: dove so' sti italiani contagiati dall'ebola? Perchè povero imbecille non ce ne presenti anche solo uno?" e via sminchionando, che ringhiano col la bava alla bocca ogni volta che qualche preside legittimamente laico comincia a trovare ragionevolmente insopportabile la presenza nelle scuole pubbliche di simboli religiosi di una sola unicissima specificissima parrocchia sempre lei, sempre quella, in nome di questi ectoplasmi di radici cristiane che non si è capito bene cosa cazzo siano, di sicuro niente a che vedere con il cristianesimo che, come il poro Bergoglio si affanna a ricordarci un giorno si e l'altro pure, è quello dell'ospitalità incondizionata, dell'accoglienza, degli ultimi che saranno i primi, del dar da mangiare agli affamati e da bere agli assetati, dello stare sempre e solo dalla parte dei più poveri, deboli e vulnerabili di cui non c'è un remotissimo cazzo di traccia nel lerciume del Salvini-pensiero (per concederci un ossimoro) che oops è però proprio sempre il primo a ergersi a paladino delle radici cristiane, tra un rito celtico in compagnia di quei beoni dei suoi compagni di parrocchia e l'altro.
Il punto è, per fare a capirci, che questi c'hanno il loro bel cazzo di tornaconto a sciacallare sulla vita di 700 poveracci finiti per l'ennesima volta in pasto ai pesci glu glu: questi hanno centinaia di migliaia di euro di ragioni per farlo, visto che la loro coscienza di gente disonesta, cattiva, ignorante, arretrata culturalmente che sarebbe stata troppo pure pure per gli schiavisti dei cotonifici di "Radici" gli consente di farlo: e chiamali scemi. Il punto, dicevo, sono questi italiani poveri e soprattutto poveracci, che la bevono. Che la bevono tutta. Che la bevono sempre. Che sventolavano bandierine con gli occhi lucidi al salvatore della patria che ci avrebbe fatto piovere dal cielo un miliardo di posti di lavoro, che avrebbe abbassato, ma che dico abbassato, asfaltato le tasse (bu bu..), che avrebbe riempito sino all'implosione i ristoranti di famigliole gaudenti e ingorde e che invece se n'è andato dopo aver trombato come un orco e fatto lievitare il debito pubblico come un schiaccia di Pasqua non prima di essersi aggiustato qualche leggina che gli ha parato il culo riguardo a tutte le adorabili frequentazioncine mafiose che in passato gli hanno sbrigato qualche pratica e sgombrato di qualche ostacolo la strada per diventare il grande imprenditore che si è fatto da solo (e visto i ceffi che frequentava abitualmente, meglio solo che male accompagnato) e aver rimpinguato le casse delle sue millesettecento aziende seppur con metodi non sempre ortodossi tipo corrompere giudici a suon di milioni. E che ora squirtano di goduria assoluta davanti alle solite quattro stronzate sempre quelle di questo mentecatto dal facciotto ponfo, che non ha mai lavorato un giorno che è un giorno in vita sua, che ha cercato fama e gloria (ma facciamoci bastare uno sgamotto qualsiasi per non andare a lavorare) in tutti i modi possibili e immaginabili nei programmi berlusconiani di livello Tele-Favelas (in sincro col suo illustre omonimo), non riuscendo neppure in quello (e si che ne ha sfornata a di feccia impresentabile quella televisione, ma evidentemente a tutto c'è un limite) e che ha dovuto a malincuore ripiegare su un posticino in politica una volta che si era sparsa la voce che c'era un nuovo partito, la Lega Nord, che stava sdoganando il concetto che anche gli imbecilli ignoranti potessero farne, con gli stessi parametri con i quali il punk sdoganò il concetto che per diventare una rock star non fosse assolutamente necessario saper suonare o cantare, anzi, e non ci lamentiamo che poteva andare pure peggio visto i quattrini che riesce a intascare senza presentarsi mai a lavoro preferendo, in onore dei blasonatissimi esordi di cui sopra, piazzare il culo in poltrona da uno studio televisivo all'altro, dall'alba al tramonto, neppure il tempo per una doccetta veloce (e a sentire i bene informati pare che si senta) dal quale io personalmente, dall'alto (o basso) di quel po' di smaliziataggine che son riuscito a mettere assieme in questa povera vita non mi farei amministrare neppure il buco del culo figuriamoci un paese.
Questi italiani piccoli, brutti, retrogradi, incolti, ignoranti, superstiziosi e creduloni che io disprezzo dal profondo del cuore, che in questo preciso istante stanno esultando sui social network ("non ci credo: troppo bello per esser vero", testuale) per la morte di 700 poveri disperati. Italiani cui, è vero, nessuno ha mai detto che ogni giorno ci sono più connazionai che vanno a "rubare posti di lavoro" all'estero di quanti stranieri arrivino in Italia. Ma che non l'hanno neppure chiesto. A cui, è vero, nessuno ha mai detto che il problema di una potenza industriale che sta sprofondando sotto i colpi di una corruzione che macina i loro soldi come se non ci fosse un domani non possono essere poche centinaia di disperati che sbarcano a Lampedusa senza peraltro la benchè minima intenzione di rimanervi, in Italia, o qualche migliaio di Rom, la maggior parte dei quali cittadini italiani, non simpaticissimi, ma italiani, o qualche gay che vuole sposarsi, ovvero gli unici e sottolineo unici argomenti di cui i colossi della politica di cui sopra riescono a parlare. Ma che non l'hanno neppure chiesto. A cui, è vero, nessuno ha mai detto che il problema della criminalità e della sicurezza dei cittadini non può in alcun modo essere ascritto a una manciata di balordi con l'accento straniero. Perlomeno non in un paese che ha sfornato e che quotidianamente vitta alcune tra le più temibili e feroci associazioni criminali del mondo che tengono sotto scacco ormai interi settori del comparto economico del paese. Ma che non l'hanno neppure chiesto. Presi com'erano dalle vicende sentimentali di quel mostro di talento della Canalis nel prestigioso tg di Italia Uno.

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