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lunedì 17 novembre 2014

l'eccellenza del made in Moldova, pardon Italy.

i tg e i programmi di approfondimento strabordano della presenza del loquacissimo premier che oggi qui domani là non si sottrae ad una singola occasione per alluvionarci con la peggiore propaganda di stampo paleolitico-democristiano (quella berlusconiana al confronto era avveniristica) sulla sinistra che vince, sull'Italia che vince (devo aver visto un altro film), sul futuro che ci sorride perchè riforme importantissime tipo le ferie dei magistratti o tutte le altre (una miriade, perlomeno in cantiere) confezionate ad uso e consumo delle quotazioni Mediaset e a braccetto con quel ceffo impresentabile di Verdini e sotto il severissimo sguardo vigile (seppur apparentemente non sveglissimo) di quel tripudio ambulante di inettitudine di Angelino Jolì Half-Ano ci renderanno ricchi felici e beati se non domani al più tardi dopodomani. Poco importa se tutti i dati, tutti i segnali, tutte le informazioni che ci giungono da ogni dove raccontino tutta un altro cazzo di storia. 
Ma probabilmente si tratta di gufi (le baldracche e gli sguatteri di Berlusconi li chiamavano "invidiosi" ma più o meno siamo li), probabilmente si tratta di sfigati (Andreotti le chiamava cassandre ma più o meno siamo lì), quei rompicoglioni che non spendono 1000 euro per una cena con cotanto premier e scodinzolante seguito, ma che con quei 1000 euro devono camparci e mandare avanti una famiglia, pensa che culo, ammesso che siano tra gli ormai non tantissimi miracolati che almeno quei 1000 ce l'hanno (1080 per l'esattezza, prego), e non certo quell'Italiona florida e vincente, la Milano da ribere, l'eccellenza del Made in Italy e bla bla bla, peccato solo che traslochi il lavoro in Moldova e le sedi fiscali chissà dove nella simpatica affollatissima galassia dei paradisi fiscali e che ha l'I-phone e non i gettoni, tiè. 
Intanto però questa faccia di merda non ha ancora avuto il coraggio, i coglioni e soprattutto l'onestà di andare a farsi tirare due carciofi dalle parti di Genova, tanto per fare un esempiuccio, men che mai le sue griffatissime ministre e la sua nutritissima stuola di lacchè, che il problema non sarebbe neanche quanto siano incapaci (mediamente un sacchissimo) quanto che siano utili come la forfora. Più lo sento blaterare negli ormai perpetui sermoni propagandistico-elettoral-autocelebrativi sparati no-stop da ogni tv-sito-testata-agenzia più il mio rispetto per le idee politiche altrui mi fa giungere a una conclusione: che gli italiani (comunque moltissimi di loro) che dopo Craxi e Berlusconi sono stati capaci di farsi infinocchiare dall'incontinente boyscout laureando a La Ruota della Fortuna siano dei poveri imbecilli, e quelli che hanno pure il cattivo gusto di definirsi non dico "di sinistra" ma perlomeno "progressisti" lo siano se possibile (e si che è dura) pure di più.



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