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mercoledì 17 settembre 2014

leviamoci il dito dal culo: è ora di parlare di selfie.

Innanzi tutto mettiamo subito i puntini sulle i: cosa significa selfie? Un cazzo. Non significa un cazzo. Se come lingua l'italiano non fosse cagato così miseramente poco a livello internazionale e soprattutto nell'universo del web, se non prendessimo per oro colato come poveri beduini tutte le favate che quotidianamente ci piovono da quel popolo di beoti che sono gli americani (curvy, milf, hashtag, tutorial e rimaniamo in attesa di un neologismo glamour pe la tu mamma maiala) allora a quest'ora staremmo ipoteticamente parlando di "sestessy": un abominio. Volendo chiamare le cose col loro nome, per un orgoglioso soprassalto di puntiglio, allora partiamo dal presupposto basic che stiamo parlando di quelli che si fotografano.
Visto com'è già più chiaro il concetto che sta cosa faccia cagare?
Ora: non sto cercando di farmi nuovi amici, obbiettivo che per altro riesco sempre a mettere a segno e  pure con estrema agilità ogni volta che anche solo sfiori la tastiera, so benissimo che fra quelli che si fotografano ci sono cari amici e amiche, e tra l'altro trovo veramente brutto che si sia intolleranti su alcune cose che si leggono o vedono su un social network: anche in tv ci sono cose che mi fanno vomitare verde come Raegan de L'Esorcista, anche alcuni spot pubblicitari mi farebbero metter mano al bazooka e fare fuoco random ("ma mica si pescano i pisellini.. aarrgghhhh: muori, piccolo stronzo), anche alcuni giornali meriterebbero i roghi nelle pubbliche piazze con chi li scrive o dirige a fare da combustibile ecologico biodegradabile, ma così è e bisogna tollerare. Non è neppure ipotizzabile un social network dove vedi o leggi solo cose che ti deliziano. Tutti vogliamo sfoggiare numeri a quattro cifre tra gli "amici" o i followers. E allora è la legge dei grandi numeri: tra quelle quattro cifre c'è un'inondazione biblica di merdaio. I casi limite si fanno fuori e grazie al cielo basta un click, togliendo l'amicizia o defollowando, ma poi per il resto non si può pretendere che centinaia di utenti di un social network pubblichino solo cose che fanno pendent con il tuo umore del momento, che alcuni giorni è pure ok ma in altri è drammaticamente premestruale. Allora semplicemente si glissa, Allora semplicemente il like lo si regalerà solo a qualcuno, la stellina la rifileremo solo a qualcun altro, limitandoci a non cagarci neppure di striscio i rimanenti. Senza però spazientirsi tanto. Alrimenti fuori dalle balle e guardati la Balivo in tv. Giusto, no? Non fa una grinza.
Tranne che per quelli che si fotografano.
Posso pure sopportare quelli che pubblicano i post in cui si dice che ai tempi di Benito le cose andavano così e adesso vanno colì (e il paese come lo governiamo: con le sedute spiritiche, belle fiche? Perchè fin'ora l'unico Mussolini che siete stati capaci di produrre è quel vecchio pervertito intrallazzone di Berlusconi con tutta la bagasciopoli che si porta appresso). Posso pure sopportare i malati sfigati che avendo tra le mani un mezzo di comunicazione pure di una qualche potenza non riescono a fare di meglio che baloccarsi compulsivamente coi dolcini di Candy Crush Saga o come cazzo si chiama, pretendendo di coinvolgere pure te in questa idiozia assoluta. Posso passare sopra a quelli che condividono i post con aforismi di una banalità che viene da piangere, magari attribuendoli a qualche maitre a penser che non si è mai neppure sognato di sparare stronzate di simile fatta neppure nella fase terminale di una cirrosi epatica da alcolismo ipertrofico e che gridano vendetta dalla tomba. Posso, con immensa fatica ma posso, sorvolare sulla filosofia da fotoromanzi Lancio di quella nullità cosmica di Fabio Volo strombazzata orgogliosamente da quel mezzo plotone di lelle cafone fresche fresche di sessione di zumba, ovvero una roba talmente miserabile che se è stata partorita dai cubani esiliati a Miami, quelli stessi che ci hanno rifilato (o almeno ci hanno provato) Gloria Estefan, un motivo ci sarà. Posso per carità cristiana (di cui non sono peraltro neppure granchè attrezzato, ma ci provo) chiudere un occhio sui post che ci spiegano che la mamma e sempre la mamma in tutte le sue stucchevoli e melense declinazioni che ti fanno sbavare all'idea di essere la Franzoni anche solo per un giorno. Posso, dicevo, sorvolare su tutto.
Ma a chi cazzo dovrebbe fregare delle tue faccine? Sei proprio sicuro che c'è un pubblico, un bacino di utenza, un target per le tue sguerguenze? Ma davvero pensi che esista un solo dissociato che si sollazza con un taglio strategicamente trasversale del tuo faccino di tolla? E soprattutto (leviamoci il dito dal culo, con immenso dolore ma è giunta l'ora di affrontare l'argomento): sicuro che ci sia qualcuno che s'arrapa con le tue BOCCUCCE? E di grazia, perchè fai le boccucce? Che messaggio subliminale vuoi lanciare, che fai i pompini? E perchè noi dovremmo starcene tutti qui impietriti a sorbirci gli spot promozionali dei tuoi pompini? E soprattutto (visto che io per esempio tendo a non avere "amici" o followers giovanissimi perchè scrivo zozzerie e non voglio turbare quelle povere anime candide, e perciò parliamo di soggetti adulti e teoricamente in grado di intendere e di volere): non sei grande per ste scemenze?
Ma davvero non ti sfiora neppure il sospetto che l'interesse collettivo per le foto di te che fai le faccine è una roba che se paragonata agli amici che ti infliggono l'album del matrimonio che devi pure commentare con esclamazioni estasiate che sono di un finto che al confronto gli zigomi di Lilli Gruber sono la quintessenza della naturalezza, letteralmente violentandoti fingendoti interessato a "chi sono questi due?", cioè i soliti parenti che nessuno conosce (nemmeno gli sposi) sovraddobbati con tutto il baraccume Upim che nei matrimoni pare essere d'obbligo, mentre la cruda verità è che "quei due" sono i soli soggetti di cui non ti fregherebbe veramente uno stracazzo di niente nemmeno se dopo un'esplosione atomica ci fossero rimasti solo loro a farti compagnia? Ma davvero non riesci a elaborare l'elementarissimo dato che gli amici che al ritorno dal viaggio ti infliggono lo stillicidio delle diapositive per le quali sei costretto a dimostrare stuporone, scatto dopo scatto, piramide dopo piramide, mentre in realtà silenziosamente preghi nella prostrazione più assoluta che questo sfracellamento di coglioni di tortura cinese non duri un minuto di più, al confronto delle tue boccucce risultino una tale sfrenata goduria da sega a quattro mani con edging prolungato fino a rovinare al suolo?
Ma realmente non ti  rendi conto che la foto di te che fai le boccucce con gli occhi socchiusi mentre fai gli gnocchi o mentre prendi il sole o mentre ti gratti il culo è una roba che suscita tanto interesse quanto i talk show di Anna La Rosa su Rai Tre? Ma davvero non agguanti la semplicissima nozione che magari i vip si faranno pure sti selfie ma te non sei un vip bensì tutt'al più un pipp?
Se non riesci a capire ciò allora non hai bisogno della fotocamera del telefonino.
Ma di uno bravo e pure di corsa.

ps: per semplificare mi sono rivolto a un soggetto maschile singolare, ma avrei potuto farlo al femminile plurale. Se, chiunque tu sia, ti senti chiamato/a in causa allora forse è giunta l'ora che dai una sbirciatina al tuo profilo Facebook o Twitter e farti un'idea il più possibile obbiettiva di quello che vedi. Fatto? Bene: ora fingi di guardarmi dritto negli occhi e dimmi: ma davvero fai?

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