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sabato 12 luglio 2014

a noi il Boccaccio ci fa na pippa.

chiesta la conferma in appello della condanna a 7 anni per Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile dal pg che ha espresso scandendo con parole semplici e lineari ciò che tutti noi sappiamo benissimo da sempre: che quella telefonata fatta dall'aeroporto di Parigi dall'allora premier ai capi di gabinetto della questura milanese era un ordine, un'intimidazione a rilasciare (perciò concussione) quella che tutti sapevano benissimo essere una mignotta minorenne, già allora conosciuta come assidua frequentatrice dell'abitazione privata dell'accusato, e che la stessa frequentasse quell'abitazione soprattutto in orari notturni e assieme a una pletora di altre scultettanti presunte consanguinee di governanti di paesi esotici non certo per ricevere un commiserevole aiuto in quanto "ragazza in difficoltà" ma semplicemente per fare ciò che faceva bene e abitualmente, ovvero la mignotta d'alto bordo, a dispetto del sovraccarico di merda improponibile che ci siamo sentiti rovesciare addosso da una brutta specie di servitù prona e appecorata, scatenata su ogni tv possibile e immaginabile a sostenere ogni tipo di minchiate esilatranti a difesa del pervertito a cui non avrebbe creduto nemmeno un bambino di 7 anni, che non ha esitato a svendere a fini carrieristici la propria dignità di uomini e donne e quella delle massime istituzioni dello Stato obbligandole a snervanti sedute di dibattito e votazioni sullo spetteguless se quella giovane mignotta fosse o non fosse la nipote di Mubarak, fosse o non fosse minorenne nella cognizione del vecchio tycoon, fosse o non fosse un bagascione d'alto bordo scaltra e sgomitona, altro chè indifesa e in difficoltà. Una tale colossale buffonata che se non avesse affondato in un oceano di merda planetaria e spernacchiamenti globali il nostro paese farebbe semplicemente sorridere, con l'ispirata tenerezza con cui fa sorridere una novella del Decamerone, ovvero quella raccolta di storie goderecce e pecorecce di ricconi, nobili, potenti e regnanti versus cortigiane, nobildonne in fregola, e simpatici lestofanti squattrinati e arrapati no-stop, a base di corna, balle colossali, alibi, scuse, scopate faraoniche e situazioni grottesche e paradossali accadute chissà dove e chissà quando in pieno medioevo, troppo irresistibili e assurde per esser vere. E che invece al confronto di sta roba (che vera lo è) sembrano estrapolate da un capitolo de "La piccola vedetta lombarda". 
 Uno dei momenti più bui dei 151 anni di vita di questo paese.



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