LABELS

ALTROVE (766) UN ALTRO GIORNO (253) QUI E ORA (106) NOTE (8)

lunedì 31 dicembre 2012

un anno felice

il fatto che a noi non sia piaciuto non significa che sia stato un anno di merda. Secondo studi scientifici blasonatissimi il 2012 è stato L'ANNO CON MENO GUERRE, CON MENO FAME NEL MONDO, CON MENO MALATTiE E UNA PROSPERITA' MAI VISTA. Cioè, in soldoni, L'ANNO PIU' FELICE DI SEMPRE. Che poi a noi occidentali grassi, pigri, viziati, cafoni e spreconi non sia piaciuto, è un'altra fregna. Ciao, buon 2013 a tutti..

domenica 30 dicembre 2012

un anno di favolosità (1)

                                                          IL POLITICO DELL'A(N)NO
                                                     MICHAELA (con l'H) BIANCOFIORE
Prorompente come il suo decolletè sottoposto a qualche tagliando di troppo, ha invaso furibonda letteralmente TUTTE le tv e TUTTI i media del bel paese negli ultimi mesi, dalla rovinosa caduta del suo dio & padrone nello sconfinato pantano di merda che tutti sappiamo, sino allo tzunami planetario di spernacchi all'annuncio della ri-ri-ri-ri-ri-ri-scesa in campo.
 Totalmente incurante dell'ilarità cosmica
che il suo grottesco ometto ceralaccato stava scatenando in modo scientificamente virale,
disarmante nel suo sparare stronzate a difesa del benefattore a raffica, a perdifiato, come se non ci fosse un domani, 
gagliarda e impunita, strippata  nello Chanel-Via Montenapoleone da seimila cazzi di euro : Omnibus, In Onda, Agorà, Linea Notte, una boiata via l'altra che la Santanchè ci fa 'na sega, Mussolini CHI?, levatemi sta checca in salamoia di Capezzone dai coglioni, senti come si fà: 
Rai Uno,due, tre, sport e educational: COMUNISTI; Repubblica, Il fatto, Famiglia Cristiana e Nonna Papera Collection: COMUNISTI;  Gruber, Travaglio, Floris, Vespa, Licia Colò e Tata Lucia: COMUNISTI; Internet, Twitter, Facebook, Farmville e Leccate On Line: COMUNISTI; Boccassini, Ingroia, Davigo, Beatrice Dalia e i giudici di X Factor: COMUNISTI; Hollande, Merkel, Barroso,Obama, il Dalai Lama e il Capo-tribù dei Piedi Neri: COMUNISTI
Tutti comunisti. E di merda.
E quel Monti lì? Tasse, inflazione, disoccupazione, debito, IMU, ICI, IVA, SPREAD, SPRATT, BRUMM..
Mentre prima ristoranti pieni, otto cellulari nuova-generazione cadauno, posti di lavoro a milionate, masse deliranti accalcate negli aeroporti in attesa del primo buco libero per la Polinesia.  Brunetta, Minetti, Cicchitto, Signorini,  Germini, le De Vivo, Il Trota, Lele Mora e una sana, profumosa, inebriante alluvione di bagasce sculettanti,  sgomitanti, petulanti e tanto bisognose di amore. Cosa cazzo volete di più italiani ingrati, infidi e ricchioni?
Fantastica. Mai più senza.

HAPPY NEW YEAR!

un anno di favolosità..(2)

LA TV DELL'A(N)NO
Le sorelle Uallera di UN POSTO AL SOLE

Tre sorelle al prezzo di un'unica espressione fissa e perpetua cascasse il mondo (quella della foto), ma in compenso un italiano dilutito in una pittoresca fioritura di accenti che va dalla guardia carceraria di Poggio Reale 
 all'ammiraglia della Balduina (tanto per rendere credibile il fatto che nello sceneggiato di Rai Tre siano sorelle) con qualche pericolosa virata verso la sana, pecoreccia tradizione gergale del Frusinate post-latifondista.
Le ultime arrivate nel casato Palladini si meritano a pieno merito il prestigioso titolo di Personaggi Televisivi più inutili della Storia dell'Umanità.
Molto verosimilmente tre pacchettoni raccomandati, a vario titolo apparentate a qualche pesce grosso della politica Casertana in odor di camorra, che andavano piazzate e allora piazziamole e non stiamo tanto a girarci intorno. Dove? 
Ma in Un Posto al Sole. E dove sennò, il sempiterno sceneggiato partenopeo del palinsesto della fu Tele-Kabul, un programma cioè che (dati TV Talk alla mano)  vanta nella propria tifoseria percentuali bulgare di presenze femminili, quote rosa da capogiro che Emma Bonino può solo sognarsi la notte nel più ristoratore dei sonni, un oceano di dimensioni bibliche di casalinghe disperate, shampiste infoiate, e temerarie dello Zumba-dance di ogni risma, che evidentemente non potevano resistere un solo istante in più senza l'arrivo nel loro polpettone tv preferito di tre mega-sorche senza arte ne parte, espressive come un elettrodomestico Whirlpool, di cui non gliene ne può umanamente fregare un cazzo a nessuno.
Gli sceneggiatori li porto caramente nel cuore: non deve essere stato un lavoretto da niente inventarsi un qualsiasi perchè per queste tre nullità cosmiche: madri freak che appaiono e scompaiono, gravidanze isteriche a go-go, dialoghi che rasentano il delirio puro tale l'inconsistenza e persino una ciaffa blu-cobalto appicciccata sulla fronte di una delle tre poverette nello spasmodico tentativo di fare credere alle sbigottite nottette semi-assiderate dai rigori (mortis) di questo lungo inverno di crisi che trattasi di personaggi moderni, che piacciono ai giovani.
Imperdibili. Mai più senza.

HAPPY NEW YEAR!

un anno di favolosità (3)

IL DISCO DELL'A(N)NO
L'album di Natale di CLAUDIO BAGLIONI

E' solo perchè Claudio Baglioni è il simpatico mattacchione che tutti conosciamo che, con una dose di ironia  persino beffarda, ha voluto chiamare "Un PICCOLO Natale in più" un mattone con ventisei-dico-ventisei-cazzi-di-bornie-di-natale,  momenti di pura euforia, di incontenibile joie de vivre, di  sollucchero e letizia che vanno dall'Ave Maria di Gounot ad Adeste Fidelis, senza assolutametne  privarci di Navidad Nuestra e  Birjina Gaztetto Bat Zegoen (giuro non è uno scherzo)
tutte spaventosamente tradotte in italiano..
Una botta d'allegria per brindare e andare in culo alla crisi.
Ora: uno può anche limitarsi a non ascoltarlo nemmeno per sbaglio.
Ma pensate agli orchestrali. Dev'essere stato luglio o giù di là, mentre l'Italia faceva baldoria a chiappe all'aria sulle spiagge e nei villaggi-vacanze, quando si sono dovuti chiudere  in uno studio di registrazione sterile e austero, al cospetto di uno degli uomini più tetri dell'universo, che tetro lo era a vent'anni figuriamoci ora che se per sbaglio azzarda un mezzo sorriso gli si sgarra quel capolavoro di ingegneria bio-genetica con cui qualche chirurgo plastico evidentemente fuori di testa gli ha messo il viso in trazione coatta, per iniziare una maratona di session che devono aver rasentato il Medio Evo profondo, tale la tristezza.
Un incubo gotico di mezza estate, un de profundis ferragostano da cui dubito siano usciti tutti indenni dal punto di vista neuro-vegetativo. 
Delirante. Mai più senza.
(ps. non ci avventuriamo nella recensione del disco perchè non lo abbiamo ascoltato. E francamente dubitiamo che anima viva l'abbia fatto).

HAPPY NEW YEAR!

un anno di favolosità (4)

TECNOLOGIA DELL'A(N)NO
COME SI FA SENZA L'I-PHONE (A DIRE "MAMMA BUTTA LA PASTA!")?
 Le file degli psyco-nerds accatastati fuori ai megastore di periferia di tutta Italia, ci hanno fatto effettivamente sorridere. Ma che cazzo di sfigato devi essere per auto-infliggerti un simile castigo per un innocuo mini-elettrodomestico che se lo compri due giorni dopo non muori mica? Quanto deve essere stata crudele con te la vita là fuori  da spingerti ad accamparti di notte alle intemperie, a mangiare merda, a cercare furtivo un angoletto riparato da sguardi indiscreti per non pisciarti addosso, senza neppure il sollievo di una bella sciacquata al pisello non dico a ogni pisciata ma almeno ogni cinque? Quale genitore pervertito può aver generato un mostriciattolo così alieno alle bellezze REALI della vita?
E i cronisti che si spintonavano per regalare alla storia le prime perle dei fortunati, stravolti e puzzolenti, del tipo "wow, è più lungo", "spettacolo, è stra-leggero!" e un'amenità via l'altra. 
Per non parlare del fatto che aridanghete con l'italiano piccolo piccolo che non mangia per non cagare, che deambula ore inebetito davanti alla cassetta delle zucchine alla Coop nell'ingrato tentativo di fare mente locale se ce ne possiamo permettere un paio o gli ridiamo di cicorione, visti i chiari di luna, ma MAI senza l'I-Phone (mi sembra di sentirla la Biancofiore che strilla "VISTO COMUNISTI DI MERDA CHE GLI ITALIANI HANNO L'I-PHONE?!?").
Eppure è andata esattamente così. Anche stavolta. Anche qui.
Salvo che qui i geni informatici che si sono levati il pane di bocca per l'I-Phone li conosciamo uno ad uno, nome e cognome, e francamente ci stiamo ancora chiedendo cosa cazzo dovessero farci con  tanta urgenza con quell'aggeggio che per alcuni (pochi) sarà utilissimo magari per lavoro, ma che per il restante 95 per cento serve al più per chiamare la mamma e intimarle di buttare la pasta, fare le foto alla fidanzatina bimbo-minckia che fa le faccine, o affabulare altri sfigati estasiati su mirabolanti applicazioni di un'inutilità che definire siderale è un eufemismo.
Raccapricciante. Mai più senza.

HAPPY NEW YEAR!

un anno di favolosità.. (5)

L'ICONA GAY DELL'A(N)NO
LE PELLICCE DI LADY GAGA(RONE

Per essere brutta è brutta, pora stella, come la morte a vent'anni. Racchia e adiposa, a giudicare dalle foto più recenti, almeno le poche in cui l'i-cozza del pop  non appare languidamente ammantata da qualche dozzina di povere bestie scannate ad uopo.
Dopo aver ammaliato folle oceaniche e di bocca buona a suon di raccapriccianti marcette e baracconate che Cher al cospetto è una suffragetta dell'Esercito della Salvezza, l'impavida scuoiatrice non ne azzecca già più una che è una, e ascoltando l'ultimo album (ma quanti di voi l'hanno ascoltato? Mh..) l'impressione che si ha è quella di di uno di quei vecchi dischi di Fausto Papetti stracarichi di successi (ALTRUI) scopiazzati e neppure in modo furbo. 
Ma GAGARONA è baracca, si addobba, dice un paio di banalità paracule sul volemose tutti bene compresi i froci, ed è un attimo: ICONA GAY.
Intendiamoci, i gay in questione credo siano quelli che alternano i suoi dischi a quelli di Paola e Chiara e Marcella Bella, per spiegarci (a proposito di bocca buona). Avevate sentito parlare di icone gay tipo Patti Labelle o Barbra Streisand? NAH.., non QUEI gay.
Gagarona si ricopre di bracioline al sangue e i media vanno in sollucchero, si fa il vestitino di coratella e apriti cielo, sfoggia una pelliccia di animali selvatici via l'altra e i media si esaltano. Facile no?
Già, tutto qui. O poco  più. E poi dovremmo pure ciucciarci i pistolotti della papessa sovraddobbata (tra una marcetta e l'altra) sull'amore universale e su quanto siano cattivi quelli che dicono le parolacce ai gay, tra gli urletti estasiati del "Paola&Chiara fans club" a spiegamento completo.
Vabbè, ci sta. Tutto è possibile al giorno d'oggi. Però facciamo una cosa, Lady Cozza: prima  raccontaci di quanto scuce la boccheggiante lobby delle pellicce per fartele "amorevolmente" indossare. Prima raccontaci di quanto scuciono le stiliste isteriche, ormai costrette a lavorare praticamente a cottimo per le cafonissime zoccole dei russi arricchiti (e mica andiamo tanto per il sottile) per fartici fotografare, che così magari appreziamo l'onestà intellettuale, e ne riparliamo. 
E se nel frattempo ci dovremo accontentare di Madonna e la Ross, bè, ce ne faremo una ragione..
Mai più senza. Ma anche no.

HAPPY NEW YEAR





venerdì 14 dicembre 2012

Nessuno.

nessun uomo, neppure il presidente degli Stati Uniti (probabilmente l'uomo più potente del mondo) è più potente delle lobby delle armi. Nessuno.  Buonanotte.


e via benedicendo..


il Papa si è premurato di benedire il presidente del parlamento ugandese Rebecca Kadaga, che è quella brava personcina che sta inorridendo il mondo in quanto infaticabile promotrice della legge che prevede LA PENA DI MORTE per i gay in Uganda. Una benedizioncina non si nega a nessuno. Eh, Benedè?..


originariamente pubblicato su GAY NOYZE

martedì 11 dicembre 2012

i verginelli.

I verginelli della Lega che ci riprovano coi pistolotti moralisti sono uno spettacolo imperdibile. Hanno sostenuto in tutto e per tutto quell'armata Brancaleone di governo che ha esposto l'italia allo spernacchiamento planetario come mai prima nella storia della Repubblica, hanno votato la mozione che sosteneva che Ruby Rubacuori (sic) era la nipote di Mubarak, sono sprofondati in una palude di merda di scandali più da Bagaglino che da notizie di cronaca. E ora ripartono all'attacco che tanto è tutta colpa di Monti. E loro da 20 anni a questa parte non c'erano. Forse erano in Albania a fare compagnia a Renzo Bossi che si laureava. Fate schifo al cazzo.

domenica 9 dicembre 2012

C'E' DA FARE LA RIVOLUZIONE

Toccò a tutti il "corso d'aggiornamento". Non senza qualche mal di pancia. "Cos'è sta roba che sta arrivando dagli USA?" ci chiedevamo costernati. E davvero toccherà suonarla? Si, toccò suonarla. Si chiamava House, cinque lettere dopo le quali nell'universo dance niente fu (e suonò) come prima.
Era già successo un decennio e mezzo prima: agli albori dell'era disco. Ricordo perfettamente quella cassa meccanicamente "in quattro" e il pensiero che volava a quel povero batterista (allora umano) che doveva suonare "così". Ricordo lo shock per la durata delle canzoni: lunghissime, quando solo una manciata di anni prima un singolo non poteva tassativamente durare più di 2.45, pena l'esclusione totale dai circuiti mainstream. E tutto in nostro onore: durata e break centrale servivano a noi dj per il mix. Eppure ricordo la diffidenza nell'avere tra le mani i primi twelve inch (da noi disco-mix). Ma quella volta fu piu facile adeguarsi: noi eravamo agli inizi: e semplicemente cominciammo così, proprio con quella roba. Un attimo dopo però fu di nuovo shock per quella specie di motore di motoscafo che era la base di I Feel Love, i primi (riuscitissimi) esperimenti di elettronica da ballare ad opera soprattutto del genio italico di Moroder: bè, una bella botta: alcuni non si adeguarono mai: quelli della "vecchia scuola" detestavano quella roba: io finii con l'impazzire per quel disco. Mio fratello lo detestò profondamente, rifiutandosi di suonarlo al King's. Io invece non mi adeguai mai ad un altro scossone epocale, praticamente contemporaneo alla House: la tecno. Amavo Kevin Saunderson, lo studiavo, lo analizzavo, lo passavo ai raggi x. Ma no, quella non fu mai la mia tazza di tè. E non lo fu per molti altri, che la lasciarono volentieri ai nuovi specializzandi nel genere.
 Da noi no, ma in molti altri paesi del mondo si ballava (e si balla) l'hip hop (anche perchè nacque già imparentatissimo con la disco). E si che fu una legnata, anche quella. Fortuna che da noi le etnie che prediligono quella roba non c'erano e allora chi se ne frega: almeno questo di terremoto ce lo siamo scampato ( ahimè non in radio). Bene: roba vecchia: disco, house, tecno, hip hop. Le grandi rivoluzioni nella storia della musica dance. Dopo cui niente è stato (e ha suonato) come prima.
E adesso? Quant'è che non succede qualcosa? E perchè? E per colpa di chi? La house in tutte le sue declinazioni che (passatemi il termine colorito ma detto da me non vale) fa tanto checca attempata, quella che da noi si chiama commerciale che ormai va benone per i luna-park e i tamarri che li frequentano, la tecno da tempo autoghettizzatasi nella propria riserva indiana fricchettona triste quasi quanto quella del death metal norvegese, e questo è. Punto. Ogni volta che per sbaglio mi riaffaccio nell'universo dance sento solo cose vecchie, già sentite, fritte e rifritte, di una noia bestiale. Poi magari il disco che ti piace, che ti surriscalda, c'è. Ma è bello e vecchio. Nato già passè, ammuffito, incartapecorito. Da troppo, troppissimo tempo.
La dance è vecchia, la house è vecchia, l'hip hop è vecchio e la tecno non ne parliamo. Aspettiamo con ansia un Tom Moulton, un Tod Terry, un Kevin Saunderson che finalmente ci dica: "scusate, da oggi cambia tutto". Speriamo presto. Perchè stando così le cose, io e la mia adorata dance non andiamo più d'accordo.

                                    (pubblicato nel numero di dicembre di  King's Magazine)


domenica 2 dicembre 2012

un bellissimo natale al buio


Sta per andarsene un anno niente male, in quanto a casini. In generale. E da noi, nel nostro comune, pure  peggio. Con molta nostra gente che è finita nel fango fino ai ginocchi. E soprattutto nella merda fino al collo.
 Chi se lo sarebbe aspettato un anno fa, quando proprio in questi giorni cominciavamo ad augurare ed augurarci tutto il meglio per noi, per i nostri cari, per tutti, nell'anno che stava arrivando? C'erano i soliti imbecilli che farneticavano sulle allucinazioni gothic dei Maya, e cioè che questo sarebbe stato l'ultimo anno della nostra povera, incasinatissima umanità, e c'era chi diceva "quest'anno a Natale spendiamo poco che c'è la crisi".
 Non passavano per le strade col megafono a ricordartelo, ma insomma se avevi orecchi per intendere e se Studio Aperto non era l'unico momento di informazione quotidiana che ti concedevi, bene o male intuivi che la crisi avrebbe picchiato duro. Ma diciamocelo: mica in molti avevano capito quanto duro. Si parlava molto di sta crisi, ce ne riempivamo molto la bocca tra una fetta di pandoro mandorlato e una piattata di lasagne con funghi e besciamella, ma poi di fatto più o meno continuavamo un po tutti a vivere come sempre, stesse usanze, stesse abitudini, stessi sfizi un pò cafoni, stesse piccole ostentazioni coattissime e stessa completissima parure Hello Kitty full optional per i bebè.
 E invece si è rivelato veramente rognoso, sto 2012. E naturalmente sappiamo benissimo che sta micragna non finirà dopodomani. Non so cosa avessero previsto i Maya. Di sicuro non avevano previsto un paese al tracollo grazie alle prodezze di una sequela di governi e parlamenti che definiremmo incapaci solo perchè in vena di gentilezze, e parlamentari, consiglieri, sindaci, ministri, presidenti e presidentini ladri, intrallazzoni, lavativi, corrotti, ignoranti, viziosi e strafatti e chi più ne ha più ne metta tanto c'è posto.
Nè, ci sembra di capire, avevano previsto un'Italia con una situazione idrogeologica da far invidia al Bangladesh, che ormai finisce col culo a mollo a ogni acquazzone, figuriamoci co' sta roba di tempo impazzito grazie a decenni e decenni di "chi se ne frega del clima, intanto pappamo poi si vedrà".
 E un paese arrivato a essere così brutto da ritenere sabbia negli occhi, tifoseria avversaria chiunque si prendesse il disturbo di alzare il culo e combattere per un ambiente che poi è anche il tuo, tuo e dei tuoi figli. Che se proprio non fremi dalla voglia di sbatterti un minimo, abbi almeno la decenza di non rompere i coglioni all'ambientalismo sano e importante, e grazie al cielo ne abbiamo un pò pure in Italia, pure nel paese dove sono riusciti a far finire in burletta il movimento dei Verdi, quell che altrove miete risultati dopo risultati, quell'ambientalismo che non è (e perchè mai dovrebbe esserlo) nè comunista, nè radical chic, ne alcuna di ste stronzate che ti fa credere chi evidentemente ha interesse che tu lo creda. Il paese dove per costruire e operare non tanto fuori dalle regole ma proprio fuori dalla grazia di Dio è sufficiente corrompere o lasciarsi corrompere, a giorni alterni, e poi aspettare felici e beati la prossima sventagliata di condoni che, non ci prendiamo per il culo, andavano bene a tutti, oggi a te, domani a me, e chi s'è visto s'è visto.
E poi succede quello che succede. I miserabili di cui sopra sono ancora tutti lì che neppure si accontentano di ciucciare il ciucciabile finchè gli dura, ma hanno pure sufficiente faccia di tolla da continuare a imperversare sulle tv, sui giornali, sul web, a blaterare del nulla cosmico, a scappare a gambe levate alla vista di uno delle Iene e a querelare la Gabbanelli un giorno si e l'altro pure che tanto a loro non li querela nessuno perchè si sono premurati di pararsi il culo in tutti i modi possibili, immaginabili e pure di più. A decidere per loro, a fare il loro lavoro, il lavoro per il quale vengono profumatissimamente pagati, c'è chi di certo non passa notti insonni per la sorte degli italiani sempre più poveri, sempre più indebitati, sempre più disoccupati, sempre più con le pezze al culo, e piuttosto si premura di non pestare i piedini a potentati, arcivescovati, banche, banchieri e banchetti che se tutta sta miseria non ce l'hanno sulla coscienza per intero poco ci manca.
E delle tragedie, delle catastrofi si piange un po, se ne parla un po, si aiuta un po come si può e poi è un attimo, e tutto torna esattissimamente come prima: come ti permetti di chiedermi di smantellare il mio orticello abusivo brutto comunista di merda.
E allora mettiamola così, poveri orbetellani che ci vergognamo persino un po (perchè siamo fatti così) di quanto sia dura far tornare i conti che tanto comunque non tornano proprio più, come la giri la giri; mettiamola così bella gente profanata e mortificata dal fango nel cuore e nella dignità più che nelle case e nelle cose. Mettiamola che questo Natale con poche luci e pochi fronzoli ci sembrerà finalmente persino un po più bello, un po più caldo. Perchè i soldi che si spendevano per i ninnoli e per i nannoli stavolta serviranno a altro. A voi, soprattutto.
Mettiamola che questo Natale meno illuminato ci servirà a riflettere su quanto questo scuro sia finalmente un pochino più rispettoso sia dello stato d'animo di molti sia di questo povero pianeta che non sa veramente più che cazzo inventarsi per farci capire che stop, abbiamo esagerato. Mettiamola che comprare quel pacco di pasta extra da destinare agli aiuti ci abbia fatto finalmente riflettere su quanto sia brutto, fuori luogo, cafonissimo e poco poco, ma veramente poco religioso tutto sto spreco, sto diluvio di quattrini spesi per regali brutti e inutili e per porzioni esose destinate in gran quantità a finire nella pattumiera.
Fa niente. Accenderemo qualche bella candela in più. Ma mettiamola che , una volta scampati alle minchiate Maya, riusciremo finalmente a passare il Natale verosimilmente più vicino al vero spirito del Natale da decenni a questa parte.
Tanti auguri. Che a sto giro fanno comodo.

reazioni..

quanto ascolto Obama mi commuovo. Quando ascolto Bersani mi gratto il culo.
Ah, sti italiani esterofili.. Buonanotte.

martedì 27 novembre 2012

siamo tutti

su questo blog ho sottolineato (non entusiasticamente) l'assenza di Orbetello su Twitter. C'è il mondo su Twitter, mi chiedevo. Perchè non Orbetello? 
 Bene: ora so che davvero manchiamo solo noi. Visto che da oggi su Twitter cinguetta anche il Papa. Buonanotte.

lunedì 26 novembre 2012

"..le discese (in campo) ardite e le risalite.."

e intanto sto giro l'ha vinto Bersani. E questo è ciò che milioni di Italiani hanno da dire su una classe politico-dirigente che ci ha ridotto in questo stato. Grillo, come vederlo, si sta facendo un segone: Beppe, you got busted!

  Vendola che piglia via coll'arzigogolo comincia a ricordarmi Renato Zero quando straparla 45 minuti e non lo sa nemmeno lui che cazzo ha detto. Dev'essere un "marchio di fabbrica". Quando comincio a farti st'effetto pure io, dimmelo. Che mi do all'eremitismo..

  Ora puntuale arriverà la (ri)discesa in campo di Berlusconi. E aridanghete: Berlusconi v/s Bersani passando per Casini. 
Abbiamo scherzato, italianucci cari: in questi ultimi anni in realtà non è successo assolutamente un cazzo.. Buonanotte.

giovedì 22 novembre 2012

creeps

 Brunetta insulta pesantemente Vendola sulle sue preferenze sessuali (toh..) e Vendola replica con un silenzio siderale. Come a dire: ragazzi, quando pure un creep, un mostriciattolo che non è proprio contemplato nelle preferenze sessuali di qualsivoglia categoria umana (se non in quella che più o meno si chiama "tira fuori i soldi e chiudo un occhio e magari due) voi inghiottite e fingete di non sentire. Wow. Buonanotte.

pantaloni rosa, coscienze lerce

solo la solita Paola Concia crede ai compagni di scuola e agli insegnanti CONTRITI per il suicidio di Davide (15 anni, il "ragazzo dai pantaloni rosa"). Come se non sapessimo che livelli di imbecillità può raggiungere la razza umana difronte a "certi soggetti", anche e SOPRATTUTTO nelle scuole. E questo perchè in Italia un manipolo di rotti in culo corrotti, ladri e strafatti che NON RAPPRESENTANO PIU' UN CAZZO DI NESSUNO, indaffarati come sono a leccare il culo a Ratzinger e i suoi accoliti, insistono col non voler far passare CULTURALMENTE ancor prima che da un punto di vista legislativo (e una cosa chiama l'altra) il concetto che il bullismo omofobo E' UN CRIMINE nei fatti, se non nelle leggi, ancora e chissà per quanto ancora gestite da questi mentecatti che hanno ridotto questo paese nello stato in cui sappiamo. Ma nessuno si senta al riparo: Davide ce l'avete ECCOME sulla coscienza. Politici, clero, insegnanti che NON SAPETE esercitare la vostra autorità educatoriale: tutti. Vi auguro di cuore di non dormire tranquilli stanotte.

lunedì 19 novembre 2012

il tg che va di fretta..

al tg2 delle 20.30 la bella storiella del rapimento lampo a scopo di ricatto del "ragioniere" di Berlusconi arriva dopo un quarto d'ora suonato dall'inizio, mentre per i più importanti organi di informazione italiani (e non!) è naturalmente la notizia del giorno. E va da se che gli amici del tg2 se la cavino con una manciata di fumosissimi secondi. Secondo loro, evidentemente, il fatto che siamo stati governati per anni da uno che ormai è ricattatabile e ricattato da praticamente chiunque (mignotte, faccendieri, mafiosi etc) è una notizietta di contorno. Se avevate qualche dubbio sul fatto che la nostra tv pubblica è ancora saldamente in mano ai lacchè del praticamente-pregiudicato, bè stasera vi siete schiariti le idee.


martedì 13 novembre 2012

Bersani e lo schlager

Bersani (da Fabio Volo ora come ieri sera su Sky) si avventura in questi deliziosi, indecifrabili ghirigori verbali se sollecitato sul matrimonio gay, cercando puntualmente di cavarsela tirando in ballo la Germania. 
Gentile signor Luigi: se in Germania si accontentano degli accrocchi a me sai quanto me ne frega. In Germania ascoltano lo schlager che a me fa cagare. 
So che lei è felicemente sposato e le rinnovo gli auguri. Invece di raccontarmi della Germania di cui, insisto, non me ne strabatte un cazzo, provi a spiegarmi perchè lei ha potuto sposarsi e io no. Anche un solo, piccolo, appena plausibile motivo. 
Dopodichè mi pregerò di tornare a prendere anche solo in considerazione quel blob, quel melting pot fuori dal tempo e dalla realtà che attualmente costituisce il suo bel partito.

"ma l'alluvione no.."

ho ammirazione e stima per Mentana e metterei la mano sul fuoco sulla sua onestà intellettuale. Ma non si può relegare la tragedia che ha colpito le nostre terre (tre regioni, in realtà) a fine notiziario, per giunta per pochi secondi e a notiziario praticamente già concluso. So che predilige altre cose alla cronaca e seguo il suo tg anche per questo. Ma queste sono sciagure enormi, non semplice "cronaca". Meritano copertura e rispetto. Stasera siamo in apertura con tanto di maxi servizi, ma le notizie sono inevitabilemente vecchie. Vecchie di un giorno. Ieri.

sabato 10 novembre 2012

come farò..

Marysthelle Polanco, fuori al tribunale: "si, mi passa ancora 2500 euro al mese. Spero che duri a vita, per me.. Altrimenti non so come farò..".
Male che va come hai sempre fatto, mignottona...
 Buonanotte.

mercoledì 7 novembre 2012

let's make his-tory

Non è il nostro esercito che ci rende forti, ma le nostre università". L'ho copiata  in fretta e furia appena stamani gliel'ho sentita pronunciare. Giusto il tempo di vederla entrare dritta dritta nella storia. Buonanotte

venerdì 2 novembre 2012

prosaicamente sparando stronzate

"Nichi, per usare il tuo linguaggio, ma va' a elargire prosaicamente il tuo orifizio anale in maniera totale e indiscriminata..". Questa sagacissima (sic) frase è di Luigi Marattin. Forza Nuova? No, renziano PD. Al quale ameremmo ricordare che, a giudicare da quello che ci raccontano migliaia di amiche trans, sta cosa di abbinare le parole gay e culo è quantomeno approssimativa.. N'est pas, Gigiuccio darling?..

originariamente pubblicato su



lunedì 29 ottobre 2012

Sandy

Una scarrellata su Twitter e ti si gela il sangue. La paura a New York e in tutte le aree minacciate da Sandy ha scatenato un alluvione (metafora un po fuori luogo) di tweet coi quali si cerca in tutti i modi di contribuire a fronteggiare l'emergenza, coordinare, dare suggerimenti, indicazioni, aiuto. Noi ce ne andiamo a letto asciutti e caldi, ma speriamo di non svegliarci con notizie tragiche. Good luck NYC.. Buonanotte.

CROCETTA

mentre la classe politica più insultata e delegittimata del mondo non approva una legge anti-omofobia, non considera neppure l'ipotesi di impantanarsi in imbarazzanti provvedimenti pro-diritti civili che scatenerebbero guerre fratricide coi leccaculo vaticani spalmati equamente in tutte le latitudini del transatlantico, non è la prima volta che un gay dichiarato si candida e vince. E per giunta in aree dove, stando ai clichè, i pregiudizi anti-gay dovrebbero essere alle stelle. A riprova del fatto che quando parliamo di coloro che dovrebbero rappresentarci ( noi italiani, gay e non) parliamo ormai di un conclave di buffoni completamente fuori dalla realtà.

KING'S MAGAZINE





Revival

saluti romani e inni al duce. In 5.000 marciano a Predappio. Si, avevo sentito che il vintage è tanto tornato. Buonanotte.

sabato 27 ottobre 2012

"Quant'è bello Orbetello marcondirondirondello".


Uno dei più grossi fenomeni di costume, uno dei più formidabili mezzi di comunicazione e condivisione di tutti i tempi, qui non c'è. A Orbetello non c'è. Twitter da noi non esiste. Un fenomeno di tale importanza da essere strabordato ormai in ogni dove, soprattutto sugli altri media (specialmente tv e carta stampata) che ormai si limitano ad arrancargli dietro citandolo, menzionandolo, strizzandolo e ciucciandolo (facendo piuttosto buon viso a cattivo gioco), qui non interessa nessuno. E in  tutto questo, a mio modestissimo parere, c'è qualcosa che non va.
Sono moltissimi ormai gli show televisivi o le reti all news, per esempio, che lo citano, che ne usano dati e sondaggi o che semplicemente ne menzionano i contenuti, se non li trasmettono addirittura direttamente in sovrimpressione. Sono tanti i siti d'informazione, i tg, i quotidiani che non rammentano Ansa,  AdnKronos o CNN come fonte, bensì Twitter. In tutto il mondo. Ormai è storia che alcune vere e proprie rivoluzioni siano partite da lì, da questa Bibbia del micro-blogging più avveduto, meno bimbo-minkia,  meno fru-fru. Ma di tutto questo qui non vi è sentore. Criptato. Blindato. Noi  siamo disconnessi. Noi non siamo sintonizzati col resto del mondo di inizio secolo. E quel che più inquieta, chi se ne frega.
Bene, si dirà. Siamo tutti nati e cresciuti senza, non sarà la fine del mondo se senza ci crepiamo pure. Vero, verissimo. Tutto perfetto. Evviva evviva. 
Basta non prenderci per il culo.
Qui non si tratta della smania tamarra per l'I-phone 5 che l'I-phone 4 va benissimo lo stesso e il 3 pure, tanto per quello che la stragrandissima maggioranza di noi deve farci..  O del Suv ingombrante, inqinante e coattone per andare a prendere la creatura  a scuola che se tanto mi da tanto è tutto il fuoristrada che possiamo concederci  a Orbetello dove la highway più impervia e avventurosa che la maggior parte di noi percorra nella vita è quella che costeggia il Parco delle Crociere; non è il raccapricciante cintolone con scritto D&G che quel simpaticone di Stefano Gabbana non ha visto mai neppure in cartolina  figuriamoci averlo disegnato. Questo è il cafonal d'ordinanza sul quale si può tutto sommato chiudere un occhio.  
Qui stiamo parlando di tutt'altra faccenda. Questo è provincialismo, questa è chiusura pressochè totale, questo è abbruttimento, questa è latitanza ormai cronicizzata del benchè minimo stimolo culturale della maggioranza di noi, incluso e anzi soprattutto (ahimè) i meno attempati.
Da noi è un defluvio, una febbre gialla, uno tzunami di cazzate (vi prego, chiamiamo le cose col loro nome) su Facebook: e Favaville a livelli di patologia compulsiva, e il micino coccolino, e le faccine smile e i cuoricini fluorescenti, le canzoni di Tiziano Ferro-ooh-è-gay-ma-è-troppo-stra-tenero, e lo slogan tera tera "loro rubano e noi paghiamo - condividi se anche tu la pensi come noi" (versione remixata del più realistico "loro rubano e noi li abbiamo votati con plebisciti biblici perchè il momento di informazione più alto che ci concediamo è il culo della velina a Studio Aperto),  e lol, e la juve-ruba -gli-scudetti, e le foto con le boccucce, e se-ci-fosse-il duce-non-ci sarebbe-Schettino (giuro..) e una stronzata via l'altra. Tutti: assolutamente tutti senza distinzione di razza, sesso, condizione sociale e credo politico o religioso, dallo Scalo fino alle vippissime  alture di Terra Rossa. Tutti. 
Twitter è probabilmente il giornale che noi stessi scriviamo e che leggiamo perchè scritto da noi  stessi. E' l'instant-information a cui nessun altro organo canonico può tenere piede; è lo status quo pericolosamente senza filtri, è la notizia che nessun editore lobbista può far sparire con un solo sguardo truce al direttore, è il fatto che finalmente non ve ne facciamo passare più una che è una, e se fin'ora ci siete riusciti da qui in poi sono cazzi. Twitter è la società di oggi che nessun potentato, intelligence, regime, lobby o dittatorucolo nababbo riesce a mettere al guinzaglio. Quel logo imbecille con l'uccellino è un piccolo, fastidiosissimo, inabbattibile, inarrestabile sintomo di una società completamente nuova, il prurito di un mondo completamente in evoluzione e trasformazione, che gli storici di domani chiameranno evo qualcosa. 
Ma in questa Orbetello dell'orticello, della riunione condominiale (l'invenzione più idiota del ventesimo secolo), della partitella alla Play, della caccia selvaggia all'aioletta incolta, di una sagra via l'altra, dello smalto alla Barbara D'Urso, dell'abbassa la tua radio per favor che sono vip e devo riposare dopo lo stress di essermi comprato praticamente l'intero centro storico, e del via l'artista di strada che mi copre la vetrina (sic) e dell'inospitalità e della chiusura ormai incancrenite, non c'è posto per sta robetta qua.
E allora ok: ci sto. E vai con  "Orbetello Amarcord", "Questo è Orbetello",  "Quanto è bello Orbetello (aggiungerei marcondirondirondello) e tutto quello che vi pare. Ma ripeto: senza prenderci per il culo.
Questo paese è morto. Morto e se n'è accorto. Morto culturalmente. Morto al punto da auto-esentarsi da uno dei più giganteschi fenomeni sociali e di costume dell'intera storia moderna. 
E io che di figli non ne ho, per quanto possa fregarvene, preferirei far crescere il mio in un paese sommerso da aiolette incolte e fontanelle dallo zampillo intermittente ma un pò meno in prognosi riservata di questo. E siate pietosi: smettete di raccontare sta favoletta della cultura a Orbetello perchè c'è il concertino nerd, la sagra del giornalista radical chic, e Nada alla Parrina. Voi sapete come lo so io che troppi dei nostri giovani il web lo usano per You Porn e poco più e sai che cazzo gliene frega di Nada o di  chiunque altro, sapete come lo so io che troppi dei nostri ragazzi ciondolano in uno stato di sedazione perpetua e non se ne esce fuori, sapete come lo so io che siamo fuori, siamo indietro, siamo al buio e stiamo in crisi lezza. Chi racconta altro racconta cazzate. Sapendo di raccontarle.  Firmato, un orbetellanissimo d'oc che, sia chiaro, non prende lezioni di orbetellanità da assolutamente nessuno.


venerdì 26 ottobre 2012

un paio di mele al giorno..

come simbolo della rinascita del PDL Daniela Santanchè suggerisce la mela. Vista l'aria che spesso tira da quelle parti, perchè non due? Buonanotte.

redditi alti

non ho avuto modo di approfondire le motivazioni del no del PD (perciò un partito di sinistra o sedicente tale) alla tassa sui redditi alti. Conosciamo a memoria le tiritere che si sciorinano quando l'argomento è questo. E non ho voglia di risentirle. Buona notte.

ah ecco..

Fabio Volo a "Volo in Diretta", parlando di Fidel Castro: "Hasta la prostata siempre". Pietà. Buonanotte.

one o one

la giornata appena trascorsa la possiamo archiviare come quella della vittima numero 101. Oggi è stata uccisa la centunesima donna dall'inizio dell'anno (in media una ogni due giorni). Da un uomo. Un partner, un compagno, un ex o chissà cosa. Ma un uomo. In tutto questo c'è qualcosa di profondamente malato. Buona notte.

a mezzanotte sai..

nel puntatone militarizzato-Vendola di Piazza Pulita di stasera, la questione dei diritti civili è rimasta buon'ultima (praticamente in questo istante, passata mezzanotte). Come se essere considerati trogloditi nel mondo non abbia a che fare con l'economia. Buonanotte.

rettifica..

sapere di dover iniziare la settimana con una giornata di maltempo catastrofico è un dito in culo. Ci sarebbe da modificare il piccolo logo di questi post notturni in "domani è un altro giorno. Di merda."

venerdì 12 ottobre 2012

spin doctors

nelle elezioni americane NULLA è improvvisato o lasciato al caso, tutto è studiato a livello scientifico dai migliori spindoctors e professionisti di cui l'intero paese dispone.
 Penso perciò che quando un personaggio politico così importante (Paul Ryan) fa girare certe foto, lo faccia con la consapevolezza che ste robe in qualche modo risultino seducenti per una grossa fetta di elettorato. 
E in queste occasioni mi assale puntualmente e irreversibilmente la sensazione che gli Usa siano una nazione popolata da una quantità abnorme di imbecilli.

mercoledì 10 ottobre 2012

papà dell'anno

il filmato trasmesso da Chi l'ha visto del bambino prelevato a forza dalla Polizia è incommentabile. E non  commentiamolo. Poco dopo apprendiamo pure che il papà era presente. Normale, visto che la simpaticissima funzionaria di Polizia e i suoi boys stavano eseguendo un'ordinanza a suo favore. Io festeggerei il tutto con un bel FAMILY DAY, Buonanotte.

lucciole..

un po troppo moralismo intorno alla decisione del governo di spegnere le luci delle nostre città per risparmiare qualche spicciolo. E' la motivazione che fa cagare. Non la cosa di per se. Un segnale importante sarebbe stato spegnerle molto prima per dimostrare amore nei confronti dell'ambiente ridotto a una mega cloaca da lasciare ai nostri figli, oltre a svariate altre rogne. Che tanto Las Vegas è brutta e baraccona illuminatissima mentre Firenze continuerà a essere splendida anche in penombra. Buonanotte.

lunedì 8 ottobre 2012

partners

98 donne uccise dall'inizio dell'anno. Da un uomo. In genere partner o ex partner. Buonanotte.

domenica 7 ottobre 2012

monumenti

nelle acque dell'Elba si è inaugurato oggi il MONUMENTO al polpo Paul, quello che "azzeccava" i risultati delle partite. Cosi i turisti in Italia avranno un monumento in più da visitare. Oltre a quello che a Porto Cesareo rende omaggio a Manuela Arcuri. Buonanotte


sabato 6 ottobre 2012

monetine

in questa burletta di paese dove la merda è ormai equamente diffusa e stratificata a ogni latitudine e profondità senza che nessuno si prenda il disturbo di muovere più un dito nemmeno per lanciare monetine (anche se ogni giorno è uno stillicidio di dettagli da film di Monty Python), ci voleva che fossero i ragazzini a incazzarsi e a cominciare a alzare la voce. Meno male. Almeno loro sono ancora vivi. Buonanotte.

Romina

vedere i siti gay (alcuni, per fortuna, Non tutti..) in sollucchero per l'uscita del nuovo disco di Romina Power è una cosa che mi sconquassa. Le palle. Buonanotte.

tilt

esattamente oggi, nel 1989, le linee telefoniche toscane andarono completamente in tilt a causa del surmenage causato da tutti coloro che chiamavano Raffaella Carrà per il gioco dei fagioli. Buonanotte.

conseguenze

Tra le conseguenze della crisi ce n'è una che fa bene al cuore. In tutti i sensi. Per la prima volta dal dopo guerra in Italia si vendono più biciclette che automobili. Buonanotte.

scesa in campo

Montezemolo conferma: 'scendo in campo'. E per Rockerduck quanto dobbiamo aspettare? Buona notte.

mercoledì 26 settembre 2012

LA RAGIONE DEL MIO SILENZIO

L'ho tradotta volentieri perchè è talmente bella che ho sperato che alcuni di voi desiderassero leggerla:
 "La ragione del mio silenzio sull'11 settembre è che non solo sono musulmano. Sono anche americano. Sono anche bianco. Sono maschio eterosessuale. Però, come americano, non mi viene richiesta una riflessione sull'anniversario delle nostre atomiche sul Giappone. O i nostri innumerevoli interventi militari nel mondo.
 Non c'è data sul calendario, per me come bianco, per dimostrare che la riflessione l'ho fatta eccome su schiavitù e intere generazioni di diseguaglianza e vero e proprio sadismo bianco intercorse tra l'era degli schiavi e il nostro ingiustissimo presente.
 Potenzialmente potremmo pure averlo un giorno simile, salvo poi tramutarlo in superficiale auto-compiacimento.
Come bianco non mi viene chiesta una considerazione sugli sfrenati massacri di giovani neri ad opera di poliziotti bianchi o civili bianchi, o sul terrorismo bianco delle sparatorie nei gurudwara, in quanto direttamente rilevanti per la mia identità.
E neppure dispongo di un anniversario designato per la riflessione, da uomo eterosessuale, sulle orripilanti statistiche sugli stupri e i modi in cui l'eterosessismo rende questo paese così insicuro per molti".
Michael Muhammad Knight, scrittore novellista
p;  

domenica 16 settembre 2012

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